Torre del Greco. Lo scempio della passeggiata porto-Scala nuovamente al centro di polemiche e proteste. E sotto il fuoco di fila del deputato Francesco Emilio Borrelli finiscono l’incuria e l’indifferenza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Il 2023 si apre all’insegna della gogna mediatica della quarta città della Campania, con le immagini – foto e video – diffuse attraverso il web dall’esponente dell’alleanza Verdi-Sinistra: «Il parco pubblico adiacente la passeggiata porto-Scala di Torre del Greco è diventato un’enorme discarica a cielo aperto – l’affondo del deputato noto all’ombra del Vesuvio per i frequenti interventi finalizzati a stigmatizzare l’inciviltà dei cittadini – in balìa di quotidiani atti vandalici a opera di teppisti e vandali nonchè di sversamenti illeciti di ogni tipo di rifiuto». Con conseguenze sotto gli occhi di tutti, eppure disinvoltamente «ignorate» dalla carovana del buongoverno di palazzo Baronale: «Ci arrivano ogni giorno varie segnalazioni con foto e video da parte dei residenti indignati – prosegue Francesco Emilio Borrelli, in tandem con il referente locale del Sole che Ride, Michele Lunella -. Un pugno nello stomaco per tutta la cittadinanza, costretta a subire l’inciviltà altrui e l’indifferenza dell’amministrazione comunale». Una piaga, d’altronde, nota all’ex consigliere regionale: Francesco Emilio Borrelli – alla vigilia delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre – partecipò alle «grandi pulizie» organizzate ad hoc da alcune associazioni di volontariato del territorio per restituire dignità e decoro alla passeggiata porto-Scala. Ma, passata la «euforia» della corsa alle urne, perfino gli «ambientalisti» si sono dimenticati della zona.
L’appello elettorale
Ora, a tre mesi di distanza, sempre Francesco Emilio Borrelli – insieme a Michele Lunella, in odore di candidatura con il centrosinistra alle prossime consultazioni comunali – sottolinea come «le giostrine per i bambini, aggiungono, sono circondate da sporcizia, bottiglie di vetro e plastica, alcune interdette perché gravemente danneggiate. La pavimentazione è oramai inesistente mentre resiste un cartello che annuncia la presenza di un ‘percorso salute’ che sa tanto di amara beffa per i malcapitati che dovessero recarsi lì». Insomma, il degrado a cui la quarta città della Campania si è dovuta «abituare» durante i 5 anni di mandato di Giovanni Palomba: «Per non parlare – proseguono Borrelli e Lunella – della drammatica situazione in cui versano le aiuole e le palme, soffocate da sacchetti dell’immondizia e da residui di lavorazioni edili. Quello che doveva rappresentare un simbolo di riqualificazione di una zona di pregio della città è oggi, al contrario, testimonianza dell’azione distruttrice dell’uomo. Il Parco deve essere salvato». Magari senza essere strumentalizzato come propaganda per i voti.
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