Torre del Greco. L’ultimo campanello d’allarme era suonato la scorsa primavera, quando – incalzati dalle proteste di genitori e habitué dell’unico polmone verde del quartiere Sant’Antonio – l’opposizione di palazzo Baronale presentò un’interrogazione per fare piena luce sul degrado in cui versava il parco pubblico intitolato a Salvo D’Acquisto. Ma a distanza di otto mesi (e a meno di due anni dagli ultimi interventi di manutenzione «straordinaria» effettuati dall’amministrazione comunale) lo scenario non è cambiato, anzi. Perché ora a pagare il conto dei disastri messi in fila dalla carovana del buongoverno di palazzo Baronale – la delega a parchi e giardini è affidata alla «premiata ditta» composta da Cinzia Mirabella e Luigi Mele – tocca anche ai diversamente abili, lasciati letteralmente «alla porta» della villa comunale di Sant’Antonio.
Accesso off limits
L’accesso, in teoria, destinato a chi è costretto a stare su una sedia a rotelle per i propri spostamenti – previsto lungo il marciapiede dell’ex viale Campania, con «scivolo» diretto all’interno del parco pubblico – resta desolatamente chiuso, a dispetto delle segnalazioni arrivate al competente ufficio comunale. L’unico modo di accedere al polmone verde per i diversamente abili è attraverso il cancello carrabile del viale d’accesso al complesso La Salle: «Ma non sempre è aperto e, ovviamente, non ci sono mai comunicazioni in merito – lo sfogo di una mamma con la figlia in carrozzina davanti all’accesso off limits del parco pubblico – Questo accesso è chiuso da mesi, inizialmente per motivi di sicurezza. Non si capisce quanto tempo occorra per rimuovere gli eventuali pericoli e consentire ai disabili un regolare accesso alla villa comunale».
I servizi igienici
Le barriere architettoniche rappresentano, tuttavia, solo la punta dell’iceberg delle criticità del parco D’Acquisto. Le «condizioni di salute» della villa comunale di Sant’Antonio sono decisamente preoccupanti: alcune fontane sono fuori uso e diverse panchine sono danneggiate, senza contare la scarsa cura della cassa armonica e l’inesistente manutenzione delle aiuole. Per non parlare poi dei servizi igienici – già in passato finiti al centro di feroci polemiche – oggi ridotti a un vero e proprio «attentato alla salute». Con buona pace della chiusura temporanea decisa in passato per effettuare interventi di manutenzione evidentemente fantasma.
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