“Rimandare a un secondo momento la risoluzione di questioni strategiche, solo accennate nel Ddl approdato ieri in pre-Cdm, come l’analisi dei Lep, non è certamente una decisione che può rendere più facile il percorso dell’Autonomia. È inutile forzare i tempi e accelerare. Meglio studiare e risolvere i problemi prima”. Così Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia e membro dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, nonché coordinatrice del partito per la provincia di Napoli, commenta il disegno di legge sull’autonomia differenziata che giovedì arriverà in Consiglio dei ministri. Una posizione critica, ma in linea con quella del suo partito che, tra le altre cose, è fortemente radicato al Sud dove contro l’autonomia, a partire dal Governatore De Luca, si stanno organizzando una serie di contromosse. “L’Autonomia è un progetto di ricostruzione dello Stato che può avere importanti spunti di interesse, ma è fondamentale che tutti partano dallo stesso livello. Fino a quel momento, meglio colmare i gap tuttora esistenti tra nord e sud del paese”. Secondo la deputata azzurra, ex sindaca di Gragnano e nel 2020 consigliere regionale del centrodestra eletto con più preferenze, “il tema è sempre quello dei livelli essenziali di prestazioni in ambito sanitario e del metodo di calcolo sulla spesa storica. Resta ancora da capire, inoltre, in che modo saranno attivati i meccanismi di potenziamento delle infrastrutture, dell’alta velocità, dei servizi nei comuni. Senza una ricognizione dei Lep e in mancanza di una valutazione sulle necessità delle Regioni del Sud, il Ddl rappresenta solo una piattaforma di riforma, non certo – evidenzia Patriarca – una proposta articolata ed esaustiva in grado di risolvere le criticità esistenti”. Soprattutto nel Mezzogiorno, infatti, sta montando una protesta nei confronti della bozza presentato dal ministro Calderoli. “I Comuni e le Amministrazioni locali hanno bisogno di risorse che allo stato non ci sono, e che devono essere trovate – prosegue la parlamentare – Parlare di competitività tra Nord e Sud, in mancanza di un piano perequativo, ad oggi è assolutamente velleitario oltre che poco plausibile, considerata che l’Autonomia, senza una cornice di riorganizzazione costituzionale, resta un provvedimento privo di effettivi risultati concreti. Quanto alla spesa storica, è una metodologia errata di calcolo che rischia di cristallizzare situazioni di crisi; bisogna operare sul bisogno effettivo. Al sud è fondamentale inoltre ridurre i gap e poi si potrà poi in futuro parlare di rafforzamento dell’Autonomia. Dove c’è maggiore povertà – conclude la deputata – serve maggior aiuto dello Stato, non meno”. Un messaggio che arriva chiaro alle forze di governo.
CRONACA
1 febbraio 2023
Patriarca, Forza Italia: “Sull’autonomia il Governo non crei ostacoli”