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Bufera sul Pd in Campania: l’80% dei consiglieri regionali non paga contributi al partito
CRONACA
7 febbraio 2023
Bufera sul Pd in Campania: l’80% dei consiglieri regionali non paga contributi al partito
metropolisweb

Napoli. “I dipendenti dei partiti sono testimonianza del nostro lavoro quotidiano e grazie a loro organizziamo il congresso. Per questo serve il contributo degli eletti, che in Campania la maggior parte non versa”. Lo ha detto Francesco Boccia, parlamentare e coordinatore nazionale della mozione Schlein, commissario dimissionario dei dem in Campania. “In questo lavoro da commissario – ha spiegato Boccia – ho verificato che la maggior parte degli eletti, circa il 70-80% non versano contributi al partito. I parlamentari lo fanno, parlo dei consiglieri. Non dico i nomi ma ho allegato una lista nella relazione alla segreteria nazionale che ho inviato insieme alle mie dimissioni da commissario per poter agire normalmente nella mozione della candidata Schlein. Io pago 1500 euro al mese al Pd, 500 al Pd della mia Regione Puglia e contributi vari che in anno diventano altri 7-10.000 euro. In Campania la maggior parte degli eletti non versa, ci sono delle transazioni pubbliche fatte, alcuni hanno versato, molti altri non l’hanno fatto e abbiamo mandato delle notifiche sul pagamento da fare, come si fa in tutti i partiti. Io non darei la tessera a chi non paga”.

PD DEBOLE IN CAMPANIA

“Vincenzo De Luca è presidente della Regione Campania come Emiliano in Puglia. Nella mia Regione d’origine c’è una discussione aperta tra i consiglieri regionali divisi tra diverse mozioni per la segreteria nazionale del Pd. In Campania invece sono tutti dalla stessa parte”. Lo ha detto Francesco Boccia, parlamentare e commissario uscente del Pd della Campania, sostenitore di Elly Schlein mentre De Luca appoggia Stefano Bonaccini. “Quando il Pd è forte – ha detto Boccia – il presidente della Regione dà un contributo aggiuntivo, non sostitutivo, penso quindi che in Campania serva un Pd forte, che dia una direzione, una rotta. Il partito deve essere pesantemente distaccato dalle istituzioni, dando loro uno stimolo quotidiano. Se il partito diventa appendice dell’istituzione non è più credibile. Questo è un nodo serio”.

I SULTANATI LOCALI

“Da coordinatore politico della mozione Schlein chiediamo in Campania massimo rigore e massima trasparenza. Ci affidiamo alle sagge mani del presidente Roberti e alle decisioni che prenderà la commissione nazionale di garanzia, sapendo che non è consentito a nessuno di utilizzare scorciatoie per entrare in un circolo del Pd”. Lo ha detto Francesco Boccia, deputato del Pd e coordinatore politico della mozione di Elly Schlein alla segreteria del Pd, nel corso di una conferenza stampa con la quale ha annunciato le dimissioni da commissario del partito in Campania.  “Ci auguriamo che sia così per tutti gli altri candidati – ha aggiunto Boccia – e che prendano le distanze da tutti i casi che sono stati e che verranno segnalati al presidente Roberti. Ne va della credibilità del Pd. Non ci possono essere sultanati locali, sono inaccettabili gruppetti locali organizzati come combriccole contrapposte che si fanno la guerra allontanando persone per bene, che hanno utilizzato soprattutto iscrizioni online singole. Non è normale trovare interi gruppi iscritti con la stessa carta di credito. Vogliamo spazzare via queste pratiche. Con Elly Schlein c’è un’energia positiva rigenerativa che spazzerà via tutto questo. Sono inaccettabili e intollerabili questi modi di concepire il partito come se fosse un autobus o un tram che porta poi all’ingresso nelle istituzioni. Non lo consentiremo a nessuno. Siamo convinti che questo cambiamento debbano garantirlo tutti i candidati, se sarà così allora la Campania potrà voltare pagina”.

A CASERTA CAMPO IMPRATICABILE

“Sono indignato da quello che sta succedendo a Caserta, dove in alcuni casi non c’è praticabilità di campo”. Lo ha detto Francesco Boccia, commissario dimissionario del Pd in Campania, commentando lo stop alla conferma del tesseramento in provincia di Caserta. Uno stop che arriva per diverse anomalie, tra cui quella di Sessa Aurunca, cittadina dell’esponente dem Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale della Campania: “A Caserta ci sono i commissari da 15 anni – ha detto Boccia, senatore dem e coordinatore nazionale della mozione Schlein – in una provincia importante, una terra che ha tanta voglia di fare, tanti giovani che vogliono partecipare e si sono rotti le scatole del modus vivendi. Oliviero? E’ noto per non aver fatto campagna elettorale alle scorse elezioni politiche, ma mi occuperò di lui in direzione nazionale. Oggi dico che quello che è accaduto a Caserta molto grave. Mi auguro di sentire le stesse parole da chi appoggia altri candidati. Il governatore campano De Luca? Devono esprimersi tutti sul tema, visto che Oliviero lo ha fatto con parole sue. Sono sicuro che la collega Pina Picierno (esponente casertana dei dem, attuale vicepresidente del Parlamento europeo, ndr) gli chiederà conto, perché queste cose ci fanno male. Dobbiamo difendere la credibilità del Pd e sostenere la partecipazione, non lasciamo spazio a chi infanga il Pd”. A Sessa Aurunca i riflettori si sono accesi dopo il boom di richieste di tessere on line, circa 1.050 a fronte di 1.200 voti ottenuti dal Pd alle ultime politiche. Oliviero, sostenitore della mozione Bonaccini, è intervenuto giorni fa sul risultato delle tesseramento nella cittadina, dove – ha detto – c’è stato “un esaltante confronto politico, improntato sul significato delle regole statutarie, sulla militanza coerente, sulla appartenenza leale al territorio e ai suoi bisogni, sulle istanze amministrative e del governo locale e sulle aspettative dei giovani”.

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