«È fondamentale, in un’epoca di transizione come la nostra, insegnare ai ragazzi l’arte della gentilezza attraverso le piccole cose». Una nuova iniziativa, diversa da quella che solitamente si celebra il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, è stata ideata dalla scuola media Stabiae, attraverso il lavoro della professoressa Carmen Fontanella – coordinata dalla dirigente Filomena Maresca – con lo scopo di promuovere la gentilezza, l’amore incondizionato, la lealtà, il rispetto verso se stessi ed il prossimo. Fiori per professori, infatti, è la giornata organizzata dalla docente in collaborazione con la preside della Scuola Media Stabiae, che ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa, e con i suoi alunni della seconda E, per onorare ed elogiare il lavoro svolto da tutti i docenti con amore e passione. I ragazzi dell’istituto avranno la possibilità di scrivere lettere d’amore ai propri professori, ringraziandoli per tutto ciò che fanno quotidianamente dimostrando tutto il loro affetto, non solo a parole, ma anche con una piccola piantina profumata e colorata, simbolo di vita e gioia. Il rapporto fra professori e studenti spesso è sottovalutato ed è considerato come una relazione fra due individui diversi, per età e ruolo, ma non è così. Si crea invece frequentemente un profondo legame di stima, un bene reciproco ed indissolubile. La scuola diventa una vera e propria famiglia, un luogo sicuro, sereno e di svago. È un posto capace di schiarire le idee dei ragazzi grazie al confronto, lo scambio di idee e pensieri, che seppur diversi riescono a formare e forgiare l’identità dello studente, migliorandolo e amandolo così com’è. «Possiamo partire dalle piccole cose, costruire un grande castello fatto di mattoncini piccoli, tutti insieme ed uniti per cambiare il nostro futuro e crearne uno nuovo fatto di collaborazione, senso civico, uguaglianza, e lealtà» sostiene la prof Fontanella. Valori che purtroppo si stanno dissolvendo in questa dura società, fredda e meccanizzata, basata sull’egocentrismo, in cui sembrano regnare manifestazioni di violenza gratuita, sia verbale che fisica. Di questo passo si rischia di mettere al mondo individui, che trascinati dalla velocità dello scorrere del tempo tendano a tralasciare la propria umanità. I ragazzi, spesso, sono convinti che l’unica via di fuga per risolvere i problemi, in famiglia o con gli amici, sia la ribellione e l’essere violenti. «Sembra che abbiamo quasi dimenticato cosa siano gli atti di benevolenza gratuita, come docente e come educatrice ho pensato di creare questo progetto e voglio promuoverlo perché sono fermamente convinta che tutto parta dalla scuola, dal buon esempio che si trasforma in modus operandi» conclude la prof. Chiara D’Orsi
CRONACA
15 febbraio 2023
Castellammare. Gli alunni della Stabiae scrivono lettere d’amore ai prof