Lo sciopero nazionale del settore dei trasporti proclamato dall’Usb avrà inevitabili effetti anche sulla Circumvesuviana. In linea con quanto stabilito dai vertici dell’unione sindacale di base, anche i lavoratori in servizio presso l’Eav – sia per il servizio bus che per quello della ferrovie – domani incroceranno le braccia per 24 ore. Uno sciopero proclamato per denunciare «la scarsa qualità delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale». Allo sciopero si uniranno anche i lavoratori Eav aderenti alla Confail-Faisa che hanno proclamato uno sciopero – sempre per la giornata di domani per la divisione automobilistica di “solo” 4 ore – dalle 9 alle 13 – per chiedere la «parificazione dei turni». L’effettuazione delle corse su gomma e su ferro sarà subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero, tuttavia saranno comunque garantite le ultime partenze prima dello sciopero e le prime dopo la manifestazione su ogni linea gestita dall’Eav. Lo stop – che in Campania riguarderà anche l’Anm – è stato proclamato nella mattinata di ieri e già mette in apprensione i pendolari che ogni giorno usufruiscono, tra mille difficoltà, dei treni della Circumvesuviana. Lo sciopero riapre la stagione delle tensioni sul trasporto pubblico locale che pure aveva riguardato il settore – specificatamente all’Ente Autonomo Volturno – nelle ultime settimane del 2022. Le ragioni dell’adesione alla manifestazione nazionale sono racchiuse in un documento dell’Usb campano che annuncia anche la parte «Uno sciopero nazionale che vuole sottolineare l’evidente aggressione ai servizi pubblici essenziali, in cui il TPL ha un ruolo centrale, e le cui conseguenze continuano a ricadere sulla qualità del servizio ai cittadini, contro le privatizzazione selvagge, i continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione, contro i rinnovi contrattuali “farsa” in cui gli aumenti salarli sono irrisori in cambio di crescente perdita dei diritti, fattore che sta portando, tra l’altro, ad un’evidente emorragia degli addetti al settore soprattutto nel Nord Italia. – si legge in una nota dell’Usb- A queste motivazioni di carattere nazionale si sommano quelle più strettamente di carattere locale. E’ innegabile, infatti, che Napoli e la regione Campania siano afflitte da troppi anni da una qualità del servizio di trasporto pubblico locale vergognosa, sia per quanto riguarda le Partecipate regionali, su tutte l’Eav, sia per quanto riguarda la Partecipata di Napoli Anm. Una gestione manageriale totalmente fallimentare che brucia milioni di fondi pubblici senza attuare politiche integrate che agiscano in modo coordinato sugli aspetti infrastrutturali, tecnologici e di sicurezza dei mezzi. Servirebbe, inoltre, un adeguato sistema di sorveglianza per migliorare la sicurezza durante i trasporti, così come la sicurezza e il comfort dei passeggeri nelle fasi di attesa, interscambio e accesso ai servizi con azioni nelle stazioni, alle fermate, sull’accesso ai mezzi attraverso controlli mirati».
CRONACA
16 febbraio 2023
Trasporti, ripartono gli scioperi. Si ferma anche la Circumvesuviana