Torre del Greco. «Se piovesse il bene dal cielo pure ci sarebbero gli scontenti». Il sindaco Giovanni Palomba rompe il silenzio sulla questione dei «concorsi elettorali» promossi dall’amministrazione comunale e cita il compianto padre per rispondere alle accuse di «scarso tempismo» e ai timori di voto di scambio arrivati dai banchi dell’opposizione.
«Alcune osservazioni mi hanno profondamente sorpreso – la premessa dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – Si parla improvvidamente di “concorso di colpa” e di “schiaffo al valore etico” anziché benedire l’indizione di tre bandi per complessive 32 assunzioni a tempo indeterminato in municipio. Ovvero un’opportunità di lavoro per il territorio e non solo e uno strumento utile per cominciare a risolvere i problemi legati alla mancanza di personale in Comune: chi conosce i tempi delle procedura non può non avere chiara la circostanza che i contratti saranno firmati dalla prossima squadra di governo cittadino. La mia maggioranza ha solo accelerato i tempi, in modo da non fare perdere mesi preziosi al futuro sindaco».
Sullo spettro del voto di scambio agitato dalla coalizione del cambiamento guidata dal soldato Luigi Caldarola, poi, la risposta è ferma e decisa: «Non ci dovrebbe essere alcuna preoccupazione – la replica di Giovanni Palomba – perché chi ha promosso questi concorsi, l’attuale sindaco, non sarà in campo alle prossime elezioni. Quindi, nessuno dovrebbe temere colpi bassi o posizioni di vantaggio rispetto agli altri aspiranti alla fascia tricolore».
Concetti accompagnati da un «guanto di sfida» lanciato ai leader delle coalizioni già in lotta per la conquista di palazzo Baronale: «Vedo molto fermento e grandi proclami, ma scarsa attenzione alle cose concrete – l’affondo del numero uno della carovana del buongoverno -. Si fa il bene dei cittadini eppure c’è qualcuno che dice no perché ha paura: se si tratta di persone linde e trasparenti, non capisco cosa possano temere. Guardino il lato positivo, non il lato negativo: durante la prossima campagna elettorale potranno tenere a distanza chi si avvicina per “interessarsi” dei concorsi in Comune e dimostrare la propria rettitudine. Proprio come fece Giovanni Palomba durante le elezioni del 2018».
Appunto, le elezioni degli scandali e delle indagini. «Da cui non sono stato neanche sfiorato», chiosa il primo cittadino agli ultimi mesi di mandato.
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