Castellammare. La didattica laboratoriale, o meglio la metodologia dei laboratori, è stata oggetto, negli anni passati, di una profonda elaborazione teorica. Essa prevede la realizzazione di contesti efficaci dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati per lo sviluppo dei processi formativi: questi contesti di apprendimento, i “laboratori”, dovrebbero avere come esito prodotti significativamente rilevanti e essere caratterizzati da situazioni formative operative, dove la competenza da acquisire è il risultato di una pratica e di una riflessione e di una interiorizzazione del processo di apprendimento.
La didattica
La didattica laboratoriale presuppone, per antonomasia, l’uso della metodologia della ricerca, pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, ma come situazione, come modalità di lavoro, anche in aula, dove docenti ed allievi progettano, sperimentano, ricercano agendo la loro fantasia e la loro creatività.Come spiega la professoressa Carmen Fontanella, docente di Italiano, che da sempre ha adottato come strategia per l’apprendimento degli studenti il Cooperative learning: “la scuola dei nostri tempi è la scuola delle competenze. Per proporre e valutare adeguatamente le competenze ho sempre abbinato, allo studio dei manuali, la realizzazione dei compiti di realtà o compiti autentici. Il compito di realtà richiede la padronanza di un certo numero di conoscenze, abilità e competenze da applicare con innovazione e fantasia. È una strategia didattica che afferisce al campo delle attività laboratoriali e secondo la mia esperienza è assolutamente vincente. Utilizzando la didattica per competenze, quindi, la scuola darà ai nostri ragazzi un nuovo bagaglio, molto più utile, che unisce alle imprescindibili conoscenze le abilità e gli atteggiamenti che saranno per loro necessari per sapersi realizzare in ogni contesto”.
I progetti della Stabiae
Nella scuola media “Stabiae” i ragazzi hanno accolto con entusiasmo il progetto didattico proposto dalla scuola in merito alla modalità 4.0, e gli insegnanti hanno rilevato un significativo miglioramento delle condizioni di apprendimento.“La didattica laboratoriale è inclusiva perché rispetta e favorisce gli stili cognitivi di ogni alunno – afferma la prof.ssa Maria Raia, referente del progetto PNRR dedicato alle Next Generation Classrooms -, promuovendo le capacità personali e relazionali ed attivando percorsi formativi che mirano a valorizzare l’autonomia di giudizio e di azione. Le classi 4.0, secondo la mia esperienza, esprimono a pieno gli obiettivi dell’Agenda 2030 per un’istruzione di qualità inclusiva ed equa nel rispetto dell’ambiente: l’utilizzo dei dispositivi digitali consente una didattica accessibile a tutti e una riduzione/eliminazione della carta”.Nella didattica laboratoriale l’enfasi si pone sulla relazione educativa (dalla trasmissione/riproduzione della conoscenza alla costruzione della conoscenza); sulla motivazione, sulla curiosità, sulla partecipazione, sulla problematizzazione; sull’apprendimento personalizzato e l’uso degli stili cognitivi e della metacognizione; sul metodo della ricerca; sulla socializzazione e sulla solidarietà. La professoressa Maria Antonietta Mancini, insegnante di inglese nella classe “pioniera” del progetto, ha infatti asserito: “il learning by doing è proprio del corso 1L Lab, perché è dalle conoscenze pregresse dei ragazzi che andiamo a costruire il sapere utilizzando le nuove tecnologie. Il nostro compito è quello di guidare in questo ambito i ragazzi, introducendoli all’uso consapevole dei dispositivi digitali e nello stesso tempo, approfondire le singole discipline.I docenti sin dal primo ingresso dei ragazzi costruiscono una location dinamica e flessibile, adattano il setting ad ogni tipo di esigenza e ai vari stili di apprendimento”.
Il contesto
Presso la scuola media Stabiae si è instaurato quindi un contesto didattico solido in cui la figura dell’insegnante assume una notevole valorizzazione, come conferma la professoressa Rossella Esposito, insegnante 4.0 di italiano: “I ragazzi lavorano in un ambiente sereno, incoraggiante e accogliente, in cui l’apprendimento viene favorito anche grazie agli strumenti digitali forniti dalla scuola. Gli alunni stanno imparando a mettersi in gioco, a esprimere sé stessi sperimentando la libertà di condividere i piccoli progressi quotidiani. Noi docenti siamo passati dall’essere trasmettitori di conoscenze consolidate all’essere ricercatori, che progettano l’attività di ricerca in funzione del processo educativo e formativo dei nostri allievi”.La professoressa Sabrina Fasolino, docente di matematica della classe 4.0,aggiunge :”Le nuove metodologie innovative forniscono agli studenti le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Inoltre intervengono anche sulla responsabilità e sull’autonomia offrendo all’allievo occasioni di apprendere attraverso l’esperienza e la riflessione continua”. La Dirigente Scolastica, professoressa Filomena Maresca, ha affermato: “la positiva evoluzione che la Stabiae sta attraversando in questo momento mi ha ricordato un passo della IV Ecloga virgiliana delle Bucoliche, in cui il poeta immagina un puer, un fanciullo, la cui nascita segna l’avvio di un periodo fiorente sotto il profilo culturale. Indipendentemente dall’identità di questo puer, il messaggio importante è che dai più giovani nasce sempre qualcosa di bello: ascoltare i nostri ragazzi e venire incontro alle loro esigenze di espressione, creatività, interazione, senza pregiudizi, è il compito di tutti gli educatori della nostra scuola. Che, mi permetto di sottolineare, risponde alle chiacchiere incontrollate e falsità, tanto in voga ultimamente, solo ed esclusivamente con dati oggettivi e prove dei fatti”. Alla scuola media Stabiae, quindi, si può riscontrare un clima coinvolgente dove si è instaurato un sano ambiente di apprendimento, propedeutico allo sviluppo delle qualità più importanti per l’essere umano: l’intelligenza emotiva e la creatività.Un processo importante che raccoglie il testimone per i bambini che arrivano dalle scuole elementari e poi, subito dopo, devono crescere mettendo da parte paure e angosce e affidandosi agli insegnanti che daranno loro gli strumenti per diventare alunni modello, ma soprattutto uomini e donne.