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Caos welfare a Torre del Greco. Uffici chiusi, ma porte aperte: privacy a rischio
CRONACA
28 febbraio 2023
Caos welfare a Torre del Greco. Uffici chiusi, ma porte aperte: privacy a rischio
Alberto Dortucci

Torre del Greco. L’allarme è scattato intorno alle 11, quando tre consiglieri comunali d’opposizione – il soldato Luigi Caldarola e gli ex grillini Vincenzo Salerno e Santa Borriello – hanno raggiunto i locali al piano terra degli ex Molini Meridionali Marzoli per provare a fare luce sull’ennesimo disservizio del settore welfare.

Gli sportelli dell’ufficio politiche sociali erano «regolarmente» chiusi al pubblico – a causa delle carenze d’organico gli orari di ricevimento sono stati ridotti a soli due giorni su cinque – ma le porte di un settore-chiave per il Comune erano inspiegabilmente aperte. Con buona pace della «delicatezza» dei fascicoli custoditi all’interno dei locali.

I tre esponenti dell’opposizione hanno subito allertato il comandante della polizia municipale Salvatore Visone – oggi anche segretario generale ad interim di palazzo Baronale – e segnalato l’anomalia. In meno di 20 minuti il capo dei vigili urbani ha raggiunto il complesso comunale di via Calastro per effettuare, insieme a un impiegato del settore politiche sociali, un sopralluogo per accertare che nulla fosse stato portato via dalla stanza: «Sarà stata una disattenzione della guardia giurata – la «spiegazione» fornita a Santa Borriello & company -. La porta era sicuramente chiusa perché non siamo in orario di ricevimento al pubblico. Sarà stata aperta e poi dimenticata per alcuni minuti così».

Insomma, un «incidente» fortunatamente senza conseguenze. Ma l’ennesima anomalia al settore welfare del Comune ha inevitabilmente riacceso le polemiche: «Già scontiamo le conseguenze della scellerata decisione del sindaco Giovanni Palomba di non rinnovare i contratti a 19 lavoratori assunti con contratti a tempo determinato – ricordano gli esponenti dell’opposizione – Ora assistiamo a episodi figli, nel migliore dei casi, di disattenzioni. Ma la superficialità non può e non deve mettere a rischio la privacy dei cittadini».

@riproduzione riservata

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