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Scavi di Ercolano, le collezioni dei reperti ricostruite in digitale
CRONACA
1 marzo 2023
Scavi di Ercolano, le collezioni dei reperti ricostruite in digitale
In arrivo MuDe, la più grande banca dati archeologica aperta a tutti. Piattaforma online entro la fine dell’anno
metropolisweb

Ercolano. Al Parco Archeologico della città degli Scavi proseguono i lavori per la realizzazione del MuDE , il museo digitale dell’antica città di Ercolano. L’obiettivo principale è la ricostruzione virtuale delle collezioni di reperti provenienti da Ercolano all’interno di un comune spazio digitale entro cui conservare, gestire e promuovere la conoscenza del Parco Archeologico di corso Resina. Alla base dell’idea-progetto c’è la consolidata e pluriennale collaborazione istituzionale con il Packard Humanities Institute, l’ente filantropico degli Stati Uniti che da circa vent’anni –  insieme a diversi partner – sostiene le attività dell’Herculaneum Conservation Project.

Il lancio della piattaforma è previsto entro la fine dell’anno.  Il progetto multidisciplinare comprende la catalogazione di reperti archeologici, antropologici, numismatici e organici e relativa digitalizzazione 3D di circa 3000 oggetti, l’acquisizione di immagini a elevata risoluzione come i dipinti murali o le pavimentazioni presenti nel sito archeologico, la informatizzazione dei diari di scavo e del giornale dei lavori.

L’insieme non si limiterà all’uso per la conoscenza e la gestione del patrimonio archeologico, ma sarà la base per lo sviluppo di una App per la fruizione on-site. Si tratta di un ambizioso progetto che guarda al patrimonio a 360 gradi con la realizzazione di un portale web per la fruizione off-site dei contenuti, la creazione di una web-gallery dei modelli 3D, la realizzazione di un virtual tour interattivo all’interno del sito archeologico, la realizzazione di un videogioco 2,5D con finalità ludico-didattiche, e anche ricostruzioni virtuali 3D di contesti archeologici, l’elaborazione di contenuti ludico/didattici per comunicazione, le traduzioni multilingua.

Il tutto attraverso la creazione ad hoc di un software che supporti l’intero sviluppo dell’intero sistema informativo di gestione del Museo Digitale di Ercolano. Il MuDE si appresta a diventare «la più grande banca dati archeologica aperta proprio a tutti». Il patrimonio di conoscenza che i reperti conservati presso l’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano, il Museo Nazionale Archeologico di Napoli e altri istituti museali in Italia e all’estero rappresenta un unicum nel panorama storico archeologico internazionale per la comprensione della vita quotidiana di una cittadina del I secolo dopo Cristo e più in generale per la comprensione della società e delle comunità dell’epoca in rapporto ad un territorio che da sempre ha saputo esprimere quella ricchezza di valori oggi alla base dell’iscrizione del sito archeologico nella lista Patrimonio dell’Umanità. «Risulta evidente come gli obiettivi del progetto – dichiara il direttore Francesco Sirano – mirino proprio a valorizzare e consolidare questo l’incredibile contesto che è il Parco di Ercolano, attraverso la creazione di strumenti digitali che consentano la disseminazione scientifica dei dati e una fruizione immersiva, coinvolgente e diacronica da parte del pubblico protagonista tanto direttamente sul sito archeologico quanto in remoto attraverso il web”.

Il 5 marzo si rinnova poi al Parco Archeologico di Ercolano l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.

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