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Elezioni a Torre del Greco, Caldarola sfida i “vecchi”: «Discontinuità? Un bluff. Il nuovo siamo noi»
CRONACA
4 marzo 2023
Elezioni a Torre del Greco, Caldarola sfida i “vecchi”: «Discontinuità? Un bluff. Il nuovo siamo noi»
L’ex forzista apre la campagna elettorale: «Le altre coalizioni infarcite di ex amministratori a caccia di poltrone e potere. Città stanca, servono entusiasmo e idee»
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Un esercito di under 40 alla prima esperienza elettorale, una ventata di freschezza per risvegliare una città «narcotizzata» da scandali e disastri e un progetto politico ispirato ai «modelli virtuosi» della provincia di Napoli: «Perché la vera novità della prossima corsa alle urne siamo noi. Possiamo smantellare un sistema vecchio di vent’anni», il grido di battaglia lanciato dal «soldato» Luigi Caldarola durante l’incontro organizzato con i candidati al consiglio comunale delle sei liste civiche e movimenti politici pronti a sfidare i tradizionali schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Una riunione per fare il punto della situazione e aprire la campagna elettorale in vista del voto del 14 e 15 maggio.

Giovani alla riscossa

La coalizione è fatta da tempo: a sostegno della candidatura a sindaco di Luigi Caldarola ci sono la «sua» lista Il Cittadino – già radicata sul territorio del Miglio d’Oro – e la neo-nata Noi Torre fondata dagli ex grillini Vincenzo Salerno e Santa Borriello, in cui sono confluiti tutti gli storici attivisti del M5S delusi dalle «strategie politiche» dell’ex parlamentare Luigi Gallo. E poi le civiche della prima ora Per il Rilancio e Idee Identità e Territorio, a cui si sono aggiunte Free Torre del Greco – nato sulla falsariga del movimento dal basso risultato vincente a Bacoli, con l’exploit di Josi Della Ragione – e il movimento Più Europa. «I simboli sono importanti, ma la vera forza è la squadra – le parole dell’ex forzista, oggi all’opposizione di Giovanni Palomba & company -. La nostra è una sfida politica, ma soprattutto generazionale: guardo i nomi e i volti dei candidati pronti a combattere una battaglia solo apparentemente impossibile e vedo la forza e la determinazione di chi non si rassegna a vedere la propria città nello stato di abbandono in cui è piombata negli ultimi anni. Vedo professionisti, insegnanti, sindacalisti, artigiani del corallo e del cammeo e anche un tenore: tutti pronti a intraprendere un percorso difficile e a rappresentare il cambiamento per Torre del Greco, perché tutti accomunati dall’amore per la nostra terra». Un obiettivo ambizioso, costruito sulle solide basi del dialogo: «Al momento, ci sono tre aspiranti alla carica di primo cittadino – sottolinea Luigi Caldarola – ma uno è stato calato dall’alto secondo logiche politiche già capaci di affossare la nostra città, mentre un altro si è auto-candidato a sindaco un anno prima del voto: il mio nome è l’unico uscito da un tavolo di confronto politico».

La rivoluzione 2.0

Il programma di governo cittadino è praticamente pronto e rappresenta la cartina di tornasole della coalizione del cambiamento: «Abbiamo deciso di puntare sui modelli di buona amministrazione della provincia di Napoli – anticipa il «soldato» a caccia delle stellette da sindaco – Penso, per esempio, a Portici per la gestione della raccolta dei rifiuti o l’organizzazione della pubblica istruzione e a Bacoli per il rilancio del settore turistico e la cura del territorio. Siamo consapevoli di vivere in una città stanca e delusa, ma convinti di riuscire a toccare le corde giuste per riaccendere l’entusiasmo e per regalare un futura migliore a Torre del Greco. La nostra vuole essere una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, contro chi si spaccia per nuovo ma è vecchio di vent’anni».

Le stoccate ai rivali

Chiaro il riferimento agli avversari Luigi Mennella e Ciro Borriello, entrambi già in campo alla fine dell’ultimo secolo: «Ho sentito qualcuno parlare di discontinuità e non ho potuto fare a meno di sorridere – l’affondo del «soldato» di periferia – perché le coalizioni in fase di costruzione mi sembrano infarcite di amministratori del presente e del passato». Chiaro il riferimento ai vari Felice Gaglione – prima presidente del consiglio comunale e poi assessore ai lavori pubblici con Giovanni Palomba – Iolanda Mennella, Gaetano Frulio e Vittorio Guarino per il centrosinistra o all’esercito di consiglieri comunali in carica (ri)passati alla corte del chirurgo plastico di via del Monte: «Vedo una preoccupante brama di potere e una disperata corsa a occupare spazi, con gente arrivata a firmare cambiali in bianco per restare aggrappata a una poltrona o a un incarico – conclude Luigi Caldarola – Ho ricoperto il ruolo di consigliere comunale negli ultimi due mandati, ma nel primo caso sono stato tra gli artefici della sfiducia a Ciro Borriello e nel secondo caso mi sono allontanato dalla maggioranza di Giovanni Palomba quando ho capito che non c’erano margini di miglioramento. Non vogliamo firmare accordi al ribasso, vogliamo regalare una concreta speranza di rinascita alla nostra città».

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