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Elezioni a Torre del Greco, il tramonto del Terzo Polo: «Ognuno per la sua strada»
Luisa Liguoro, coordinatrice cittadina di Italia Viva
CRONACA
7 marzo 2023
Elezioni a Torre del Greco, il tramonto del Terzo Polo: «Ognuno per la sua strada»
Si sfalda il tavolo «alternativo» ai big Mennella e Borriello: Ascione già con l’ex sindaco, i dubbi di Italia Viva e Azione
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Si sfalda il tavolo del Terzo Polo: addio all’ipotesi di puntare su un candidato sindaco «alternativo» ai due big schierati da centrosinistra e centrodestra. L’esperienza del «grande centro» all’ombra del Vesuvio dura meno di due mesi, il tempo di prendere atto dell’impossibilità di individuare un nome «condiviso» in grado di correre per la fascia tricolore della quarta città della Campania. A partire da oggi, dunque, le varie liste confluite nel Terzo Polo-Patto dei Moderati cercheranno una nuova «casa» per partecipare alla corsa alle urne. Non senza qualche imbarazzo.

L’ultima riunione

La definitiva fumata nera è arrivata durante l’ultimo incontro organizzato presso lo studio legale di Luisa Liguoro, referente locale di Italia Viva. Seduti al tavolo il delegato all’ambiente Luigi Mele – accompagnato dall’ex consigliere comunale Salvatore Antifono – Antonio Borrelli (Libertà e Lavoro), Antonio Vitiello (Un’altra storia) e Alfonso Ascione (Insieme per la città). Già in fuga, invece, lo storico democristiano Tommaso D’Ambrosio – volato, insieme al figlio Antonio D’Ambrosio, alla corte di Luigi Mennella – e la lista civica Rinascita Torrese di Giuseppe Colapietro, passato voti e bagagli con l’ex sindaco Ciro Borriello. I «superstiti» del Terzo Polo hanno ascoltato la relazione conclusiva di Luigi Mele – incaricato a fine febbraio di provare a costruire una proposta «alternativa» a Luigi Mennella e Ciro Borriello – e preso atto della completa mancanza di soluzioni. Di qui, la decisione di sciogliere ufficialmente il tavolo del «grande centro» e di andare ognuno per la propria strada.

Iv e Azione a un bivio

La exit strategy per Alfonso Ascione e Luigi Mele sembra già tracciata: l’ex consigliere provinciale – oggi capo di gabinetto del sindaco Giovanni Palomba – già ha sottoscritto il patto elettorale con il chirurgo plastico di via del Monte, mentre il delegato all’ambiente sembra orientato a sostenere la coalizione «giallorossa» guidata da Luigi Mennella. L’ultimo dubbio resta legato alle «liste pulite» invocate dal M5S, fresco alleato del Pd: un’applicazione «rigorosa» del no a candidati con guai giudiziari rischierebbe di tagliare fuori l’ex consigliere comunale Mario Buono, fedelissimo di Luigi Mele – in tandem con l’assessore Cinzia Mirabella – e a rischio processo per lo scandalo del voto di scambio alle elezioni del 2018. Diverso imbarazzo per i referenti di Italia Viva e Azione: Luisa Liguoro e Rosario Rivieccio sarebbero «naturalmente» orientati verso lo schieramento guidato dal vicepresidente della Gori, ma la presenza in coalizione del M5S rischia di rappresentare un concreto ostacolo alla presentazione dei rispettivi simboli. E potrebbe portare alla mancata partecipazione di Italia Viva e Azione alle prossime elezioni.

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