Sant’Antonio Abate. «Diventa necessario sacrificare qualcosa nella vita, ma se fatto per una buona e giusta causa, risulta molto più semplice. Ci saranno ostacoli, qualche difficoltà e magari anche un po’ di paura di non farcela. Sono il coraggio, la voglia di riscatto e di auto realizzazione ad avere la meglio. Non bisogna scoraggiarsi di fronte a qualche fallimento anzi, è da quelli che si impara tanto» a parlare è Maria D’Antuono, 22 anni, di Sant’Antonio Abate: la più giovane in Italia ad aver vinto il concorso nell’Agenzia delle Entrate.
«L’Agenzia delle Entrate è sempre stata la mia ambizione anche perchè nelle mie zone vi è un po’ la concezione che accedere al pubblico impiego sia un grande risultato, una sicurezza in termini di remunerazione ma soprattutto di prestigio che ne deriva». Maria durante il suo percorso universitario ha avvertito il desiderio di far parte di questa grande amministrazione, infatti subito dopo aver conseguito la laurea ha accolto e sfruttato la possibilità di partecipare al concorso.
«L’ho affrontato con molta tranquillità. Non nascondo che pensavo di non superarlo, anche perché era il primo concorso e sentivo esperienze di persone molto più grandi di me che lo avevano sostenuto svariate volte senza riuscirci» ed invece eccola tra le più giovani funzionarie o come l’hanno definita in ufficio “la mascotte dell’Agenzia”. Affinché potesse raggiungere il suo obiettivo, Maria ha fatto tanti sacrifici come limitare la sua vita sociale, dedicandosi con grande dedizione e completamente agli studi.
«L’essere donna, soprattutto di giovane età, nella nostra società non è visto in termini positivi. Questo mi porta a pensare che non sarà facile raggiungere gli obiettivi che mi sono ripromessa di raggiungere, ma posso dire che ce la metterò tutta, i sogni non vanno lasciati nel cassetto» racconta. Si è dovuta trasferire a Roma, una delle poche cose che mai si sarebbe aspettata nella vita. «Ammetto che Roma mi ha sempre affascinato, è una città meravigliosa ricca di storia, ma mai avrei immaginato di stabilirmici per lavoro».
Sant’Antonio Abate, la sua città natale alla quale è molto legata «Purtroppo è una realtà che offre poche opportunità per i giovani». Sapeva di doverla abbandonare per il lavoro, a malincuore. Iscritta alla facoltà di Economia e Commercio all’Università degli Studi di Salerno «Sono stata indecisa fino all’ultimo, non sapevo se iscrivermi ma ad oggi è stata una delle migliori scelte che abbia mai fatto. Questa è una delle poche facoltà che apre molte porte, lavorativamente palando, se svolta con diligenza». Ai suoi coetanei dice di credere fino in fondo ai propri sogni, di stare attenti ed evitare le situazioni nocive che possano comprometterli «siate determinati».