Torre del Greco. Prima si è presentata in ritardo alle tradizionali celebrazioni organizzate davanti alla Casa del Combattente in villa comunale – la cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Giovanni Palomba e i rappresentanti di tutte le forze armate del territorio era già abbondantemente conclusa – e poi è finita al centro di mugugni e disapprovazioni per il «disinvolto» (e selvaggio) parcheggio dell’auto istituzionale con cui aveva raggiunto corso Vittorio Emanuele.
Non è stata una «Festa della Liberazione» da incorniciare per la consigliera regionale Loredana Raia, protagonista in negativo del «compleanno della democrazia» all’ombra del Vesuvio. L’esponente del Pd – vice presidente del consiglio regionale – si è presentata, a causa di concomitanti impegni istituzionali a Napoli, solo intorno alle 11 alla Casa del Combattente. Quando, cioè, la cerimonia si era già conclusa: il tempo di qualche «foto-ricordo» con i reduci di guerra e il presidente della locale sezione dell’Anmig e l’esponente del Pd – insieme a un manipolo di accoliti – si è trasferita in un bar di corso Vittorio Emanuele per un «caffé politico» insieme al candidato sindaco del centrosinistra Luigi Mennella.
Tutto con comodo, mentre l’auto istituzionale era parcheggiata in sosta vietata a ridosso di un incrocio e di uno scivolo per i diversamente abili. Non propriamente un «esempio» di civiltà al volante, considerato poi che la vettura limitava la visibilità degli automobilisti, mettendo in pericolo la sicurezza dei pedoni pronti a utilizzare le strisce pedonali per attraversare la strada.
Non solo. L’auto in sosta selvaggia era stata lasciata davanti al gazebo montato dai candidati della coalizione dei CambiaMenti a sostegno del candidato sindaco Luigi Caldarola. «Se questa è l’idea di legalità del Pd, siamo a posto», la rabbia di alcuni attivisti. Concetti subito riportati all’interno del bar, con Loredana Raia pronta a chiedere all’autista di spostare l’auto. Ancora una volta, in ritardo.
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