Torre del Greco. Non solo affissione selvaggia. Non c’è pace per la (folkloristica) campagna elettorale del candidato sindaco Michele Battiloro, inizialmente sceso in campo con il simbolo della Democrazia Cristiana e successivamente – in seguito alle «osservazioni» del vice-prefetto di Napoli, Gianluca Orlando- costretto a cambiare il nome della propria lista in Democratici Cristiani.
Una corsa ai ripari per «salvare» la corsa a palazzo Baronale, ma finita sotto i riflettori degli agenti del locale commissariato di polizia. Perché i manifesti con cui Michele Battiloro ha selvaggiamente tappezzato la città sono finiti al centro di un esposto firmato dall’avvocato Antonio Cirillo, segretario nazionale della «vera» Dc.
«Il candidato sindaco Michele Battiloro – si legge nella denuncia – non solo ha tappezzato la città con centinaia di manifesti fuori dagli spazi della pubblicità elettorale, ma sta utilizzando sullo sfondo dello stesso manifesto il nome e il simbolo della Democrazia Cristiana. Ovvero lo scudo crociato rosso con fondo bianco e la scritta Libertas».
Un evidente «pezzotto» ritenuto dall’avvocato Antonio Cirillo «ingannevole per gli elettori, non essendo Michele Battiloro rappresentante della Dc nonché illecito perchè ricusato da una commissione prefettizia».
Di qui, la richiesta di un intervento urgente da parte dell’autorità di pubblica sicurezza per rimuovere i manifesti-pezzotto.
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