E’ stato il nome a sorpresa di questa campagna elettorale. Gianpaolo Scafarto, maggiore dei carabinieri, gioca la sua sfida nella lista dei Liberal Democratici a sostegno di Corrado Scarlato.
Dove nasce la sua idea di candidarsi?
«In questi giorni intensi di campagna elettorale ho ritrovato a Scafati tanti amici e tanti volti. Perché come i cittadini sanno ho guidato la locale tenenza dei carabinieri per diversi anni. Ho avuto modo di conoscere in quegli anni tante persone che hanno a cuore il futuro di questa comunità. Mi è stato chiesto un impegno partendo dalle mie competenze e non mi sono tirato indietro»
Cosa le viene chiesto maggiormente da chi incontra?
«C’è una comunità a cui dare maggiore fiducia, ci sono giovani che devono tornare a credere che votando possono cambiare le cose. Ho due bimbe piccole e penso che tutti dobbiamo impegnarci per dare loro un futuro migliore» Qual è la Scafati che immagina?«Come ho ribadito altre volte, da una visione: quella che il nostro candidato sindaco, Corrado Scarlato, ha dimostrato di avere. Servono idee chiare, persone competenti nei posti giusti. Una città a dimensione di bambino, moderna e sicura»
Qualcuno ha notato come, in questi giorni, lei sia andato in giro con la sua bici elettrica.
«Perché per me il tema dell’ambiente, della mobilità non è solo un fatto politico. La politica senza la condivisione personale è nulla. Compatibilmente con le situazioni atmosferiche mi è piaciuto girare con la bici. Perché è l’idea di città che ho: quella dove una mobilità dolce e sostenibile deve prendere il posto di una città caotica e piena di smog. Un passaggio graduale ma che ci avvicina alle città dell’Europa»
Lei ha affrontato, nel suo incarico da assessore a Castellammare ance il tema dei rifiuti. Ha idee in merito?
«La strada è quella perseguita dai Comuni che sono più avanti in questo settore: cambiare il sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani per adottare una tariffazione puntuale e premiare i cittadini virtuosi che differenziano maggiormente e penalizzare quelli che lo fanno di meno».
Il tema della sicurezza è uno dei più presenti in questa campagna elettorale: lei che ne pensa?
«Diffido sempre di chi pensa che la risposta sia quella di moltiplicare il numero di addetti all’ordine pubblico sul territorio. Serve invece una pianificazione seria, il coordinamento tra le forze in campo e una risposta forte anche sul piano sociale. Le ricette miracolose non esistono. Ma dobbiamo mettere in campo tutte le risorse, istituendo tavoli permanenti con Prefettura e cittadini, chiamando in causa anche i comitati di quartiere per un confronto quotidiano con tutti».
Quando si è candidato, in coalizione con i Renziani, la cosa ha fatto rumore.
«Si è già parlato troppo di questo aspetto. La decisione è la controprova ulteriore della mia terzietà. Nessun coinvolgimento personale, nessun desiderio di vendetta»
Perché scegliere lei?
«Perché penso di poter rappresentare al meglio le istanze di tutti quelli che vogliono un cambiamento reale di Scafati. Perché credo, senza falsa modestia, di avere le capacità per collaborare con l’amministrazione comunale, che mi auguro sarà guidata da Corrado Scarlato, per ridare speranza ai cittadini».