Non serviva il terzo indizio per fare una prova, semmai il Monza cercava l’esame di maturità. Quello chiesto da Palladino alla vigilia. Così, dopo Juventus e Inter, anche i campioni d’Italia del Napoli lasciano i tre punti ai brianzoli, che chiudono 2-0 e guardano sempre più su. Ci sono propositi e ambizione, in casa Monza, sin dallo schieramento: Caprari e Mota in trequarti, con il ritorno di Petagna tra i titolari. Con soli 3 gol stagionali, l’ultimo dei quali il 6 febbraio, il triestino non si accomoda in religioso silenzio in panchina come vorrebbe quel monaco raccontato dal suo 37 nella Smorfia. E anzi sorride, quando abbraccia Spalletti prima del fischio d’inizio: perché non ci vuole il codice di interpretazione per capire che il sogno lo stiano vivendo, alla loro prima trasferta, proprio i partenopei. Accolti in campo da un corridoio umano, con i giocatori biancorossi ad applaudire la loro uscita dagli spogliatoi. I partenopei cambiano tanto in avvio e al minuto 6 comincia il monologo di Carlos Augusto: prima prende il fondo e mette in mezzo per Mota, che si gira e spara alto. Poi il brasiliano ci prova di destro e al minuto 18 dà il via all’azione che Pessina conclude dando la palla a Mota per il vantaggio. Non c’è timore reverenziale, nel primo tempo della neopromossa. Gli ospiti avranno anche la pancia piena, ma è come giocassero in casa, viste le tantissime presenze allo U-Power, che infatti stacca l’incasso record della propria storia. Questo nonostante alcuni tifosi ospiti siano costretti a restare fuori, senza biglietto e la curva scelga il silenzio e l’assenza di bandiere e striscioni. Sul campo, l’occasione per il pari ce l’avrebbero Rrahmani e Anguissa e che Spalletti non voglia accontentarsi lo dimostra l’ingresso di Kvaratskhelia a inizio ripresa. Il ritmo resta alto, gli spazi si aprono e quando Mota Carvalho scappa, Gollini si oppone di piedi. La palla finisce però a Petagna, bravo ad accomodarsela per un tiro a giro che vale il 2-0. Non fosse per Gollini, Mota firmerebbe il tris, E allora gli ospiti cambiano: dopo Kvara, dentro anche Di Lorenzo e Raspadori, con Oliveira che va a tanto così dal riaprirla. Il Napoli reclama un paio di sanzioni in area monzese, ma Cosso e Var lasciano correre. Gli azzurri restano però in avanti e Zielinski si fa deviare in angolo il destro da Di Gregorio. Di occasioni vere proprie non se ne contano più, con il Napoli che resta in avanti e il Napoli riparte. Ci prova anche Osimhen nel finale, ma Di Gregorio non si fa sorprendere. Il napoletano alla Palladino alla vigilia aveva chiesto la prova di maturità ai suoi: l’ha ottenuta e alla fine vince proprio la fame del Monza, che addenta quota 49, ‘O piezzo ‘e carne. Di smorfie, all’uscita dal campo, però non se ne vedono.
SPORT
14 maggio 2023
Napoli già in vacanza perde a Monza