Torre del Greco. Cinque candidati a sindaco, due favoriti e un outsider pronto a fare lo sgambetto ai big. La quarta città della Campania torna alle urne dopo le inchieste giudiziarie per lo scandalo del voto di scambio alle elezioni del 2018. E proprio il regolare svolgimento della corsa alle urne rappresenta – già a partire dalle prime fasi della campagna elettorale – la priorità della prefettura di Napoli e delle forze dell’ordine del territorio, impegnate in capillari attività di vigilanza davanti agli storici «seggi-caldi» in città. Insomma, la tensione all’ombra del Vesuvio è alta.
I due big in campo
Sulla carta, la «partita» per la fascia tricolore si giocherà tra Luigi Mennella – ex vicepresidente della Gori – e l’ex sindaco Ciro Borriello. Il primo è a capo del «campo largo» costruito sull’asse Pd-M5S: una coalizione composta da 11 partiti e liste civiche (Pd, M5S, Mennella Sindaco, Pri-Terzo Polo, Movimento Popolare Torrese, Sinistra Civica Ambientalista, Cuore Torrese, Per, Alleanza Democratica, Verdi e Ciavolino per Torre) a caccia del «sogno» di riportare il centrosinistra alla guida di palazzo Baronale dopo vent’anni di assenza e delusioni. Il secondo punta alla terza esperienza in municipio, forte dei risultati ottenuti in particolare durante il primo mandato di governo cittadino. Al suo fianco ci sono otto partiti e liste civiche di centrodestra (Borriello Sindaco, Forza Borriello, Forza Italia, Insieme per la Città, Idea Nuova, Torre Futura, La Svolta e Udc-Rinascita Torrese) e sulla sua testa pende la spada di Damocle di un processo per corruzione legato alla gestione dell’appalto dei rifiuti in città. Proprio la grana giudiziaria è diventata in campagna elettorale il principale (se non l’unico) argomento utilizzato da Luigi Mennella & company per provare a convincere gli elettori della bontà della propria proposta politica.
Il cambiamento
Una «bontà» contestata a viva voce da Luigi Caldarola, portavoce della coalizione dei CambiaMenti formata da sei liste civiche e da un esercito di giovani. E pronto a sottolineare come in entrambi gli schieramenti si siano «riciclati» assessori e consiglieri comunali dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Non solo. Lo stesso promotore della rivoluzione politica all’ombra del Vesuvio ha evidenziato la presenza di vari professionisti della politica al fianco di Luigi Mennella – due nomi su tutti: il consigliere regionale Loredana Raia e l’onorevole Arturo Scotto, di cui non si ricordano atti per Torre del Greco se non le passerelle in campagna elettorale – e la necessità di «spazzare via chi per venti anni ha governato e mortificato la nostra città»
Le alternative
A chiudere l’elenco dei candidati a sindaco, lo «scoppiettante» Michele Battiloro con la lista civica Democratici Cristiani – versione «rivista» dell’originaria Dc – e l’infermiere-scout Eligio Poetini, la proposta della «vera» sinistra rappresentata da Potere al Popolo.
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