Torre del Greco. Si allunga al ballottaggio la sfida per la successione del sindaco Giovanni Palomba alla guida della quarta città della Campania. Un verdetto annunciato già a partire dal giorno della presentazione delle liste, ma arrivato al termine di uno spoglio al cardiopalma. Perché Luigi Mennella – candidato del «campo largo» costruito all’ombra del Vesuvio da Pd e M5S, in cui sono confluiti 11 partiti e liste di centrosinistra – a lungo ha accarezzato il sogno di chiudere i giochi già al primo turno: il vicepresidente uscente di Gori è riuscito, forte del traino della propria coalizione, a «strapazzare» l’ex sindaco Ciro Borriello – a capo di otto movimenti e civiche di centrodestra – in larga parte dei seggi del centro cittadino e a tenere botta in diverse sezioni «forti» del chirurgo plastico di via del Monte. A rovinare il «colpaccio» dell’avvocato penalista è stato l’exploit di Luigi Caldarola e del suo gruppo di giovani – in larga parte – alla prima esperienza in politica: la coalizione dei CambiaMenti si è attestata intorno all’8%, costringendo così i due «big» della corsa alle urne al secondo round in programma i prossimi 28 e 29 maggio. A chiudere l’elenco dei candidati a sindaco Eligio Poetini con Potere al Popolo e Michele Battiloro dei Democratici Cristiani: entrambi non sono riusciti neanche a sfiorare la soglia dell’1%.
I numeri
Il candidato del centrosinistra è riuscito a sfiorare quota 19.000 preferenze su 41.450 votanti (affluenza al 59%, un punto percentuale in più rispetto al primo turno del 2018) e a superare il muro del 47%, insufficiente a strappare la vittoria al primo colpo: un piccolo rimpianto, considerati i risultati ottenuti da Luigi Mennella negli storici fortini del centrosinistra all’ombra del Vesuvio e l’andamento dello spoglio già dalle prime battute. Al contrario, Ciro Borriello ha potuto tirare un sospiro di sollievo solo a partire dalla seconda metà dello spoglio. Quando sono arrivati i risultati delle sezioni della periferia cittadina e la sfida si è rimessa su binari di sostanziale equilibrio: il leader del centrodestra ha chiuso con 17.600 voti, pari al 44%. Alle spalle dei due favoriti della vigilia si è piazzato Luigi Caldarola, con un lusinghiero 8% (3.300 voti).
Le reazioni
«Il risultato di questo primo turno rappresenta uno straordinario attestato di stima – il primo commento a caldo di Luigi Mennella – Il nostro è un risultato superiore alle aspettative, considerato che il centrosinistra non amministra Torre del Greco da 20 anni. Rimpianti? Nessuno, abbiamo battuto palmo a palmo la città e, a giudicare dal risultato, la nostra proposta è stata evidentemente apprezzata». Mastica amaro, invece, Ciro Borriello: «Sinceramente speravo potesse andare meglio – ammette l’ex sindaco – Alla fine c’è stato un testa a testa, nonostante il centrosinistra potesse contare su diversi simboli di partito e tre liste in più e sia sceso con i carro armati della Regione: ce la siamo cavata, ora ci aspetta una partita nuova e si inizia da zero e zero». Soddisfatto a metà, infine, Luigi Caldarola: «E’ evidente che la città non è pronta a cambiare – sottolinea il soldato di via Lamaria – ma siamo felici perchè qualcosa di buono è stato fatto e le risposte sono state incoraggianti: c’è tanto entusiasmo, ripartiremo da qui».
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