Annarita Patriarca, Forza Italia in questo primo turno piazza due candidati al ballottaggio a Scafati e Torre del Greco. Qual è il suo giudizio?
«E’ il segno che abbiamo lavorato bene sui territori. Borriello a Torre del Greco e Aliberti a Scafati sono candidati di grande carisma e competenza, in grado di costruire e tenere unite alleanze forti che si riconoscono in progetti politici di ampio respiro che puntano a creare nuovo sviluppo e nuove occasioni di crescita nei rispettivi territori».
Le decisioni del partito sono finite nel mirino del centrosinistra perché in queste due città avete scelto candidati che hanno problemi con la giustizia. Col senno di poi è stata una scelta giusta?
«Le candidature di Borriello e Aliberti si basano su tre punti. Il primo è il rispetto della volontà popolare, poi trasfusa nei tanti voti raccolti nell’urna, che ha individuato in loro politici competenti e di esperienza. Nelle democrazie è la volontà del popolo a contare, non altro. Il secondo punto è il profilo della capacità amministrativa: tutti e due sono stati già sindaci e conoscono profondamente istanze e caratteristiche delle loro comunità. Il terzo e ultimo punto è la nostra certezza che entrambi hanno avuto delle condotte assolutamente irreprensibili e che usciranno a testa alta dai processi. Sono persone perbene. Detto questo, credo sia importante ribadire che magistratura e politica sono reciprocamente indipendenti. L’una non deve influenzare l’altra e viceversa».
A Scafati il centrodestra è andato diviso, a Torre del Greco Fratelli d’Italia non ha presentato la lista. Questo creerà problemi nella coalizione?
«La coalizione resta unita e compatta e poi si tratta di scelte territoriali che possono capitare nelle amministrative, elezioni che presentano delle peculiarità diverse da tutti gli altri appuntamenti elettorali. Le alleanze alle amministrative possono essere a geometria variabile, possono contemplare la presenza di liste civiche, posizionamenti differenti anche all’interno degli stessi schieramenti. Quanto accaduto a Scafati e a Torre del Greco non modifica l’assetto e la solidità del blocco di centrodestra che è e resta un’alleanza politica granitica».
Farete accordi di apparentamento in queste due città?
«Questa è una scelta che va lasciata ai candidati trattandosi di strategie in cui i partiti è giusto che non entrino, nutrendo assoluta fiducia nelle capacità di valutazione dei nostri due candidati. Certamente, ci sarà un appello a tutti gli elettori che si riconoscono nel centrodestra per sostenere quest’ultimo scorcio di battaglia elettorale».
Perché secondo lei, ad ogni modo, migliaia di persone hanno votato sia Borriello che Aliberti?
«Penso che gli elettori abbiano voluto premiare la competenza e la capacità di due amministratori già noti e apprezzati dalla cittadinanza. Se fossi stata una cittadina di Torre del Greco o di Scafati avrei fatto questo tipo di ragionamento privilegiando il profilo di chi offre più garanzie dal punto di vista della qualità dell’agire politico e amministrativo».
Lei ha avuto modo di battagliare mediaticamente con l’onorevole Scotto prima del voto. Dopo il primo turno ritiene che avesse ragione lui o lei?
«Ribadisco quel che ho già detto: se Scotto sa qualcosa, vada in Procura e denunci. Ma credo che sia difficile che questo avvenga, considerato che proprio a Metropolis Scotto ha confermato quel che noi sospettavamo: e cioè che la sua presunta “denuncia” era in realtà un mezzo per raccogliere consenso elettorale ricorrendo alla strategia della tensione preventiva. Non potendo parlare di contenuti politici, Scotto ha preferito avvelenare i pozzi e fare giustizia sommaria; e nulla di quel che era stato da lui paventato si è verificato a Torre del Greco. Manovre strane, con protagonista una candidata al consiglio comunale della sinistra, si sono avute invece a Quarto, come leggiamo dalle cronache locali, ma non ho assistito a nessuna presa di posizione di Scotto su quest’episodio, forse perché è della sua parte politica?
Siamo al doppiopesismo giudiziario. La legalità predicata con toni da sciamano la lasciamo alla sinistra, noi preferiamo praticarla sul campo con onestà intellettuale e gesti quotidiani concreti».
LA DEPUTATA DI FI, ANNARITA PATRIARCA La deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca difende la scelta dei candidati Borriello e Aliberti