Gragnano. L’attesa, la disperazione, l’elenco delle cose che mamma Katia non potrà più fare insieme a suo figlio Alessandro. Mentre ancora gli inquirenti scavano nelle maledette chat e nei telefonini di chi, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbe istigato al suicidio lo studente 13enne si aggiungono ulteriori tasselli per chiudere il cerchio intorno ai responsabili. Un’attesa straziante per i genitori di Alessandro Cascone, volato giù dal quarto piano della sua abitazione in via Lamma, la mattina del primo settembre del 2022. Un ultimo messaggio, poi una telefonata e la ricerca spasmodica su Google “suicidio senza soffrire”.
Alessandro è andato via sperando di liberarsi di un malessere che, probabilmente, era diventato insopportabile tanto da portarlo al gesto estremo. La ricerca della verità da parte dei genitori continua, anche la voglia di tenere vivo il ricordo del piccolo Alessandro, con un diario social aggiornato da mamma Katia che, tra le lacrime, ricorda le tante tappe della vita del figlio che non potrà sostenere né condividere con lui. Alessandro era uno studente modello, iscritto al terzo e ultimo anno delle medie dell’istituto scolastico Fucini- Roncalli. Una scuola che, in tutti i modi, ha parlato di Alessandro cercando, in qualche modo, di occupare quel banco vuoto lasciato dal 13enne. Alessandro quest’anno, come tutti i suoi coetanei, sarebbe stato impegnato ad affrontare gli esami per poi decidere come continuare i suoi studi.
«La tua notte prima non ci sarà, la nostra notte prima degli esami non ci sarà mio piccolo grande uomo, perché tutti i tuoi traguardi, successi e cadute sono sempre state un po’ le mie – scrive nel diario social mamma Katia – Resterai comunque nelle pagine dei libri che hai studiato, di quelli che avrai letto e sarai nelle cose che hai scritto e in ciò che abbiamo imparato insieme. Sei e resterai sempre in ogni mia giornata che si ripeterà come una ricorrenza che farà male da morire perché vorrei trovarti e trovarti ancora e ancora, in un soffio di eternità. Questo è ciò che resterai per me, la mia eternità da quando esisti e con te l’essenza vera delle cose. Tu – promette mamma Katia – varrai per sempre 10 per me, nella vita e nelle cose che mi lasci anche in quelle che non posso vedere. Tu la stella più bella di tutte le stelle». Una città intera è stata coinvolta in una tragedia improvvisa, è difficile dare una spiegazione a quanto ricostruito dagli inquirenti. Bulli, minorenni e maggiorenni, avrebbero perseguitato Alessandro attraverso chat dell’odio «perché non ti uccidi», per futili motivi.
La voglia di vendetta era partita quando il 13enne aveva deciso di lasciare la fidanzatina. Una decisione che, purtroppo, si rivelerà fatale per Alessandro che, in preda al panico, ha cercato una via d’uscita da quello che era diventato un incubo. Sul decesso del 13enne resta ancora da trovare qualche tassello per completare il puzzle dell’orrore che potrebbe rivelare ulteriori colpevoli. Anche perché, in una intervista pubblica rilasciata proprio dai genitori si era posto l’accento su «bugie» che avrebbero fomentato il malessere di Alessandro e proprio l’ultimo giorno di vita del ragazzino.