Sostenibilià, sensibilizzazione e tutela ambientale sono gli obiettivi di Michele e Davide, rispettivamente il presidente e vicepresidente dell’associazione Eco-Culturale sita a Torre Del Greco.
Da dove arriva l’idea dell’associazione?
«Come tutte le idee, è nata un po’ per caso. Eravamo da poco usciti dal lockdown nel 2020, tutti ricordiamo come quei tre mesi di pausa dall’uomo abbiano permesso alla natura di riprendersi liberamente i propri spazi. Persino il fiume Sarno appariva pulito e limpido com’è solo alla sorgente. Questo ci ha fatto riflettere su quanto peso abbia l’attività umana e da qui il desiderio di provare a far coesistere la due cose: attività umana e benessere ambientale. Noi – come associazione crediamo fortemente che ambiente e cultura sono strettamente correlate ed è infatti proprio da qui che nasce il nome della nostra associazione. Tra gli obiettivi, si declina anche l’inclusione: temi forti che cerchiamo di portare sul campo, facendo sì che i punti di aggregazione di una città siano visti come una risorsa e non come posto di passaggio».
Il tema è delicato e urgente ma è palese che c’è poca sensibilità. Come avete affrontato il problema?
«Non è semplice coinvolgere la cittadinanza. Quando tre anni fa ci siamo riuniti ed abbiamo dato forma a quelle che erano soltanto idee, avevamo come principale obiettivo proprio questo: coinvolgere quante più persone possibili. Arrivare tramite il nostro esempio proprio nelle menti più remote che forse non ci hanno mai pensato, che non si sono mai interrogate su gesti quotidiani e sul peso che hanno. La fondazione e poi le attività svolte con la nostra associazione sono state – per noi in primis e poi anche per gli altri – un percorso di crescita. Ad oggi per noi è molto importante creare un giusto connubio tra e varie attività in modo da riuscire a toccare i differenti punti di interesse di ogni persona e accrescere la loro sensibilità verso l’ambiente, da qui poi inizia un percorso esponenziale».
Quindi, non vi siete arresi all’indifferenza. Quali sono le vostre proposte per attivare, appunto, i cittadini?
«Quando abbiamo fondato l’associazione abbiamo voluto creare una serie di eventi riproducibili a più battute che avvicinassero i partecipanti al territorio. Tra questi La passeggiata lavica: organizziamo – con la partecipazione di guide esperte – delle passeggiate lungo dei percorsi sul Vesuvio, che appunto siano facili anche per chi magari non pratica trekking. L’intento è quello di concentrarsi unicamente sulla natura circostanze così da demolire i propri limiti di conoscenza: se si conosce la propria casa, la si apprezza ed istintivamente sarà più semplice proteggerla e tutelarla. Questo tipo di iniziativa richiama ovviamente l’attenzione dei più affini al tipo di attività, ma non tutti. Per questo motivo abbiamo diversificato gli eventi: ogni anno a luglio – in occasione del compleanno dell’associazione – organizziamo L’aperitivo culturale in un locale totalmente plastic free. Questo è forse l’evento che meglio rappresenta gli obiettivi dell’associazione: sono invitati artisti di ogni tipo del nostro territorio. Si unisce il dilettevole all’utile, riscoprendo la propria cultura. Abbiamo pensato poi ai più piccoli: portiamo avanti assiduamente un’attività formativa nelle scuole per far in modo che i bambini imparino ed emulino naturalmente dei buoni gesti per difendere la natura».
E come se non bastasse, i clean-up: dai social è chiaro il grande coinvolgimento che siete riusciti a riscontrare con queste giornate di pulizia e riqualificazione. È davvero come sembra?
«Quello che facciamo non è una novità: in Europa non è così insolito vedere cittadini attivi nell’altruistica pulizia dei luoghi della propria città o del proprio quartiere. È più semplice di quello che sembri. Scegliamo dei luoghi che abbiano una rilevanza storica e sociale così mentre siamo impegnare a pulire e riqualificare ne raccontiamo la storia. Abbiamo pulito strade, spiagge, boschi e luoghi storici cercando di coinvolgere quante più persone possibili. E anche quando partivamo in pochi, le nostre azioni sono diventate autonomamente una richiesta silente colta da chi si trovava di passaggio in quel luogo e ha scelto di aiutarci».
Visto il successo delle vostre iniziative e l’aumentare degli associati, ci sono – e quali sono – progetti futuri?
«Quest’anno siamo riusciti a vincere il Fondo di Solidarietà Europeo che è riservato agli Under30 e sarà disponibile fino a giugno, quindi nell’arco di questi 12 mesi abbiamo organizzato molteplici eventi che trattano principalmente ambiente e sostenibilità. Abbiamo intenzione di implementare molto la didattica nelle scuole, coinvolgeremo scuole primarie e secondarie ma anche i licei. La grande novità sono le visite guidate, dedicate non solo alle scuole attive nella formazione ma a chiunque voglia unirsi: visiteremo per lo più aziende che si occupano di sostenibilità come per esempio Nova Coltura, un’azienda che tratta acquaponica ed idroponica, un sistema di agricoltura tema poco conosciuto ma totalmente sostenibile che permette di sfruttare al massimo gli spazi a disposizione riducendo allo zero gli sprechi d’acqua. Uno dei progetti su cui stiamo investendo tempo e che presenteremo alla nuova amministrazione di Torre del Greco, sperando di finalizzarlo entro la fine di questo anno, è “Il bicchiere intelligente”: un concetto molto banale che consiste nel ricevere, dall’esercente in questione, un bicchiere su cauzione così da essere incentivato a restituirlo evitando sprechi».
Alessandra Boccia