“89 scosse registrate fino a questo momento, di cui solo 9 hanno superato il magnitudo 2. Il terremoto registrato nella notte tra martedì e mercoledì, è stato il più forte degli ultimi 40 anni.Un terremoto molto superficiale, per questo avvertito fortemente dalla popolazione”: sono queste le parole di Mauro Antonio di Vito,direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Di Vito inoltre spiega: “Siamo in allerta gialla, una fase di rischio intermedia. Dopo ci sono l’allerta arancione e quella rossa. Monitoriamo la situazione 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno e forniamo le informazioni alla Commissione grandi rischi e al Governo a cui spettano le decisioni sulla sicurezza. L’evoluzione non possiamo prevederla, ma posso assicurare che i Campi Flegrei sono una delle aree di rischio più monitorate del mondo”.
Data la vastità dell’area dei Campi Flegrei, questi sono divisi in due zone: abbiamo la zona rossa, con un numero di abitanti pari a 500mila e che comprende i comuni di Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida,Quarto, Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo e parte di Vomero, Chiaiano, Arenella e San Ferdinando.
La zona rossa è anche la zona maggiormente esposta al rischio di colate formate da rocce e ceneri. L’altra zona in cui sono divisi i Campi Flegrei, è la zona gialla, abitata da circa 800mila persone e che comprende i comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore, oltre a 24 quartieri di Napoli.