Napoli. Il 4-0 subito al Maradona in campionato, il ko a San Siro e l’inutile 1-1 raggiunto dal Napoli al 93′ nei quarti di Champions League: l’infinita sfida con il Milan è l’unica macchia della scorsa stagione dei campioni d’Italia e dal match di domani molti si aspettano di capire se la squadra di Garcia è risorta davvero o se invece ha ancora strada da fare per tornare grande.
Sono tante le motivazioni per il Napoli, che torna al Maradona dopo aver vinto le due partite in trasferta, mentre in casa le ultime due le ha perse, contro Real Madrid e Fiorentina.
E’ un bivio per la squadra di Garcia, che si trova di fronte un Milan andato ko contro Juventus e Psg. “E’ un match che giochiamo in casa contro un avversario diretto e abbiamo grande voglia di vincerla”, afferma il tecnico, che sa quanto sia importante il risultato del Maradona per la sua stessa permanenza a Napoli e quanto sia importante anche per il presidente De Laurentiis, che in questi giorni è stato una presenza fissa nel ritiro di Castel Volturno. “Siamo in una fase interessante – prosegue Garcia – e vogliamo proseguire. So che i miei giocatori danno il meglio per provare a vincere, sono contento del loro atteggiamento a Verona e a Berlino. In Germania potevamo giocare meglio ma abbiamo avuto comunque l’atteggiamento giusto”.
Senza Osimhen, il tecnico deve decidere se giocare con Raspadori o Simeone centravanti dall’inizio. Metterà ancora Cluje nel centrocampo con Lobotka e Zielinski, in attesa del pieno rientro di Anguissa che è tornato ad allenarsi in gruppo. Agli esterni Kvaratskhelia e Politano chiede il massimo: “Kvaratskhelia – dice Garcia – ha trovato il gol contro l’Udinese e si è sbloccato. Ora è tornato al suo livello e sappiamo che è un livello altissimo, è un giocatore che può fare la differenza, da lui e da Politano mi aspetto sempre che siano decisivi sugli assist e i gol. A centrocampo Anguissa sta bene ma deve recupere il ritmo partita, abbiamo Cajuste che a Verona è stato uno dei migliori in campo: certo, non ha avuto lo stesso livello a Berlino, ma non andare bene su un pezzo di partita non vuol dire non avere la mia fiducia. Centravanti? Su Raspadori sono felice per il gol in Germania e anche Simeone è molto importante, conta averli concentrati”.
Ma il Napoli deve restare concentrato anche in difesa, visto che ha subito finora 13 gol su 12 match di campionato e Champions: “Il Milan ha Leao – spiega il tecnico – che è un ottimo giocatore ma non c’è solo lui, abbiamo un piano anti-Pulisic, anti-Giroud. Sappiamo che serve un piano per l’intero Milan, le statistiche ci dicono che abbiamo la sesta difesa del campionato, subiamo meno tiri ma prendiamo troppi gol. Stiamo migliorando su questo, visto com’è andata a Berlino e Verona, ma servono passi avanti”.
Di fianco a Rrahmani c’è un Natan che è diventato un nuovo idolo della città e che vuole ora dimostrare quello che vale al Maradona. Garcia sente nella squadra la voglia di svoltare la stagione e vuole mettersi alle spalle il passato, dai ko azzurri dello scorso anno all’antico litigio con Pioli nel derby romano del 2015: “Oggi – afferma – ci sono due squadre diverse, niente può essere uguale all’anno scorso. E riguardo a Pioli, abbiamo fatto tante esperienze da allora. E’ una storia vecchia, di lui oggi dico che è un ottimo allenatore”.