Sul campetto dei campioni di Castellammare oggi vince solo il degrado
CRONACA
30 ottobre 2023
Sul campetto dei campioni di Castellammare oggi vince solo il degrado
metropolisweb

Era il campetto dove sono nati i sogni dei fratelli Esposito, oggi, dopo anni di abbandono, è inaccessibile e impraticabile. In una città dove si parla di emergenza dispersione scolastica e disagio giovanile dovrebbe esserci quanto meno un movimento che sproni quanto più possibile la creazione di spazi per far si che i giovani pratichino sport gratuitamente, soprattutto nelle periferie dove le inchieste della Dda hanno dimostrato la presenza asfissiante dei clan. Un esempio è il campetto di calcetto del Rione Cicerone. Uno spazio che rappresentava per i giovani del quartiere un punto di ritrovo e aggregazione oltre che di svago e gioco. Dopo anni di abbandono oggi l’area è praticamente inaccessibile e inutilizzabile visto che il manto in erbetta sintetica si è praticamente stracciato rendendo impossibile l’organizzazione di qualsiasi attività. Basta solo pensare che i tre fratelli Esposito, Salvatore e Francesco Pio, in forza allo Spezia in serie b, e Sebastiano alla Sampdoria, hanno cominciato a dare i primi calci ad un pallone proprio li, nel cuore delle palazzine Popolari del Cicerone. La segnalazione delle condizioni pessime del campetto sono arrivate sul gruppo social del “Comitato San Marco”, l’ente nato questa estate, nel pieno della protesta per la realizzazione del sottopasso a Via Cosenza, e che ha coinvolto un importante numero di cittadini della periferia nord di Castellammare. Un disagio poi preso in considerazione dall’associazione Post Fata Resurgo, che la scorsa settimana è stata anche al comune di Castellammare per far presente la questione. «Dal comune ci hanno riferito che ci sono a disposizione cinquemila euro per fare i lavori, cifra insufficiente e che non basta per completare tutte le opere necessarie». – ha detto Savio Cataldo, presidente dell’associazione Post Fata Resurgo- «Nei prossimi giorni ci attiveremo per fare una raccolta fondi per restituire al quartiere questo spazio, oggi abbandonato a se stesso».