Torre del Greco. Mille euro al giorno per lo svolgimento delle commissioni consiliari organizzate durante l’estate. È la somma spesa dalla collettività per i gettoni di presenza accumulati dalla casta di palazzo Baronale tra il 18 luglio e il 31 agosto: meno di 45 giorni di «lavoro» in municipio – peraltro intervallati dai 10 giorni di «ferie» a cavallo di Ferragosto – costati la bellezza di 44.000 euro in soldi pubblici. Cifre messe nero su bianco all’interno di due provvedimenti di liquidazione – firmati dal segretario generale Domenico Gelormini, responsabile della trasparenza e dell’anti-corruzione – destinati a scatenare nuove polemiche sugli sprechi della politica all’ombra del Vesuvio.
Il cumulo della cuccagna
Alla base dell’ultima stagione d’oro della casta di palazzo Baronale c’è sempre la cumulabilità dei gettoni introdotta nel 2019 su proposta di Gaetano Frulio, all’epoca presidente della commissione affari generali. Attraverso un’apposita modifica del regolamento comunale venne prevista la possibilità di incassare più gettoni di presenza nello stesso giorno, a seconda del numero di partecipazioni alle varie riunioni delle commissioni consiliari. Così in soli 10 giorni di luglio – a partire dalla seduta dell’assise del 17 luglio fino a lunedì 31 luglio – alcuni consiglieri comunali sono riusciti a raggiungere quota 40 (!) gettoni per un costo di 1.400 euro. In totale, a luglio sono stati spesi 19.186 euro per le commissioni consiliari. Stessa storia per il mese di agosto, il mese delle «ferie». Per tutti, ma non per gli stacanovisti del gettone. Pronti a mettere in fila «riunioni» pagate la bellezza di 24.780 euro. Somme a cui bisogna aggiungere lo «stipendio» di 3.700 euro riconosciuto a Gaetano Frulio, nuovamente eletto – così come era accaduto con l’ex sindaco Giovanni Palomba – a capo dell’assise.
Il record di presenze
Durante i primi due mesi di attività a palazzo Baronale si sono distinti per le proprie presenze in commissione la pasionaria Carmela Pomposo e il pastorello Michele Langella, due habitué della corsa al gettone. La prima è costata 2.958 euro in 45 giorni, il secondo 2.536 euro. Alle loro spalle, due new entry del consiglio comunale e un atteso ritorno: si tratta di Salvatore Vito (2.893 euro), Filippo Borriello (2.796 euro) e Domenico Maida (2.698 euro). A chiudere la classifica, invece, Alessandra Tabernacolo (195 euro), l’ex sindaco Ciro Borriello (390 euro) e il segretario cittadino dei dem Salvatore Romano (942 euro).
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