Hanno incassato duecento anni di carcere i signori della droga. È quanto hanno deciso i giudici della Corte di Assise di Napoli che hanno inflitto una dura pena al sodalizio dell’emporio bianco. Dietro il giro di droga il boss di Castellammare Raffaele Imperiale, oggi diventato collaboratore di giustizia. Il blitz scattó a novembre scorso e a stringere le manette ai polsi furono gli uomini della guardia di finanza di Torre Annunziata che incastrarono la gang della droga. Nel maxi blitz finì primo fra tutti Salvatore Onda, 29enne di Torre Annunziata, figlio del killer ergastolano Umberto Onda. Era inserito nella lista delle 19 persone da catturare ed era proprio il rampollo di casa Onda, accusato di essere ai vertici della organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Al momento del blitz non fu trovato e solo dopo sette mesi di latitanza si consegnò alle forze dell’ordine. Con lui finirono anche Mario Iovene, alias zatterone, e soprattutto Francesco De Simone, 67enne elemento di spicco dei “quaglia quaglia” del rione Penniniello. Entrambi ritenuti elementi di spicco e alla base del traffico di cocaina dall’Olanda a Torre Annunziata finirono anche Paolo Baggio, titolare di un’azienda di trasporti, insieme a Vanni Bagato e Tiziano Galiazzo, e ancora Carmine Balzano e Mario Criscuolo come corrieri, Antonio Barlese e Alessandro Canfora tra gli acquirenti, Antonio e Vincenzo Iovene, Sashmir Lazri e Umberto Tozzi tra mediatori, staffettisti e collaboratori dei narcotrafficanti. Si è sottratto alla cattura anche Giovanni Bocchetti, esperto ex affiliato al clan Polverino, stipendiato con 6mila euro al mese da De Simone, che alloggiava a casa sua a Quarto durante i periodi in cui, da latitante, faceva visita ai familiari. Ai domiciliari finirono invece Angela Antille, Salvatore Scarpa e Rosa Volonnino, divieto di dimora in Campania per Juan Carlos Cianci Novoa, Francesco Iovane e Vittorio Nappi, quest’ultimo fu ferito per errore in un agguato proprio a Torre Annunziata. Gli inquirenti, sulle tracce dei narcos, sequestrarono un carico con 120 chili di cocaina importata dall’Olanda. A capo dell’organizzazione, secondo l’Antimafia, c’era Francesco De Simone, esponente dei quagli quagli. Era lui a gestire i grossi quantitativi di droga grazie ad una ditta di trasporti veneta con sede in Slovacchia. Per tutti il giudice ha inflitto una pena dai 20 ai tre anni per un totale di 200 di carcere anche se il pubblico ministero Ivana Fulcro, Pubblico Ministero della Procura Antimafia di Napoli, aveva chiesto condanne pesantissime per i 19 imputati a processo 285 anni e 6 mesi di reclusione, quasi tre secoli di carcere. Ieri la sentenza: 200 anni. Una pena durissima per un traffico di droga che ha rappresentato una vera mazzata sul territorio, rinchiudere in cella i responsabili dei carichi che arrivavano nel vesuviano ha significato anche infliggere un duro colpo alla camorra dell’hinterland.
CRONACA
15 dicembre 2023
Droga dall’Olanda: 200 anni di carcere ai narcos di Torre Annunziata