Dopo la denuncia partita dalle pagine di Metropolis sull’operato oscuro di alcuni Caf del territorio riguardo le domande di partecipazione per l’ultimo bando della PrimaVera srl, arrivano le prime reazioni dal Comune di Torre Annunziata e dalle forze dell’ordine che hanno fatto partire un’inchiesta a riguardo. L’avviso dell’ente torrese e della sua municipalizzata, che si occupa della gestione integrata dei rifiuti in città, per la costituzione di nuove graduatorie per effettuare le prossime assunzioni da parte della società, in vista dei pensionamenti, ha dato il via a numerose domande da parte di tanti cittadini, torresi e no, che in questa chance hanno individuato una grande opportunità lavorativa, in un territorio che di opportunità non ne concede molte. Molti tra questi, in buona fede e col timore di sbagliare la presentazione della domanda e perdere la possibilità di concorrere per quel «treno che passa una volta», si sono rivolti ai Caf del territorio che, dietro compenso, supportano l’utente in tutte le varie fasi di compilazione fino all’invio della domanda. Ed è proprio speculando su questa ricerca di non farsi sfuggire la possibilità di partecipare al bando che, alcuni centri, starebbero spingendo gli interessati nel presentare le domande pur in assenza dei requisiti richiesti, facendo loro dichiarare il falso e facendoli incorrere in future sanzioni penali. Nella fattispecie, nell’occhio del ciclone è finito l’avviso riguardante la posizione di autista, che vede tra i requisiti la patente C o superiore e la Carta di Qualificazione del Conducente entrambe con un saldo punti non inferiore a 20. Nel bando si legge che il candidato dovrà essere in «possesso di patente categoria C o superiore (sempre che contempli e includa l’abilitazione alla conduzione di autoveicoli per trasporto di cose aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate) in corso di validità, esente da provvedimenti di revoca, ritiro o sospensione, con un numero di “saldo” punti non inferiore a 20; in possesso di Carta di Qualificazione del Conducente (CQC merci) in corso di validità e con un numero di “saldo” punti non inferiore a 20». Un requisito stringente e chiaro che, secondo quanto denunciato da alcuni cittadini interessati a presentare domanda e più ligi nel leggere il bando nella sua totalità, verrebbe fatto ignorare volontariamente da alcuni Caf che starebbero invitando ugualmente alla partecipazione, facendo dichiarare agli interessati di essere in possesso di quanto richiesto. Una spinta pericolosa per questi cittadini che, pur consci di non disporre di quanto richiesto, vengono così indotti a dichiarare il falso nella speranza di poter entrare in graduatoria ed entrare a far parte della PrimaVera, inconsapevoli invece di star rischiando di incorrere in eventuali sanzioni penali, come esplicato nello stesso bando, al momento dei controlli che saranno effettuati sulle autodichiarazioni che gli aspiranti autisti stanno sottoscrivendo al momento della presentazione della domanda. «All’esito della selezione, Prima Vera effettuerà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni di cui al presente articolo rese dai candidati utilmente collocati in graduatoria. Si riserva, inoltre, la facoltà di effettuare, in ogni momento della procedura, controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni rese da tutti i candidati, anche non collocati in graduatoria. Qualora il controllo accerti la falsità del contenuto delle dichiarazioni, il candidato sarà escluso dalla selezione, ferme restando le sanzioni penali previste dall’art. 76 del Dpr n. 445/2000». Una vicenda arrivata anche al Comune di Torre Annunziata, con il dirigente della PrimaVera Eugenio Piscino che in occasione della conferenza di fine anno indetta dall’amministrazione, ha così commentato la notizia: «È un fatto gravissimo. Quando la società provvederà al controllo delle domande, verificando dunque quanto dichiarato da questi cittadini e riscontrando la difformità tra la dichiarazione e lo stato reale delle cose, questo comporterà automaticamente delle denunce per queste persone che così facendo stanno dichiarando il falso senza sapere in cosa incorrono». Secondo quanto stabilito dalla legge, infatti, chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso, è punito ai sensi del Codice penale e delle leggi speciali in materia, con la reclusione che va da uno a sei anni.
CRONACA
3 gennaio 2024
Posti nella Nu a Torre Annunziata, inchiesta aperta sul ruolo dei Caf