Torre del Greco. Sono stati individuati al termine di un accurato esame delle immagini registrate dalla polizia scientifica durante gli scontri avvenuti in strada al termine di Turris-Messina, l’incontro disputato sabato scorso allo stadio Amerigo Liguori e terminato con un rocambolesco 2-2. Un pareggio amaro per gli ultras corallini, intenzionati a sfogare la propria rabbia sul gruppo di supporters giallorossi arrivati dalla Sicilia: un «piano di guerra» fermato dal blocco organizzato dalle forze dell’ordine all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via Circumvallazione, ma capace di scatenare l’inferno all’ombra del Vesuvio con i tifosi violenti pronti a lanciare sassi e oggetti di ogni tipo contro carabinieri e polizia. Una guerriglia urbana ricostruita dagli uomini in divisa dell’ex questura di via Sedivola e chiusa con quattro arresti «in differita» eseguiti all’alba di lunedì. A essere fermati tre maggiorenni – due volti noti alle forze dell’ordine, tra cui il figlio di un boss del centro storico – e un diciassettenne, tutti accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e di utilizzo illegale di materiale pirotecnico.
La convalida dei fermi
A 24 ore dagli arresti, i tre indagati maggiorenni sono comparsi davanti al giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata (per il diciassettenne si procede separatamente davanti al tribunale dei minori di Napoli) per la convalida dei fermi eseguiti dagli agenti di polizia. Al termine dell’udienza, il magistrato – a fronte della richiesta degli arresti domiciliari formulati dalla procura – ha disposto l’obbligo di firma per due dei tre ultras violenti della Turris (entrambi difesi dall’avvocato Emilio Coppola), mentre al terzo indagato non è stata applicata alcuna misura cautelare.
Il primo verdetto
Il giudice monocratico non ha convalidato il provvedimento relativamente alla contestazione del ferimento di quattro carabinieri e al danneggiamento di un’auto di servizio. L’autorità giudiziaria ha ritenuto, tuttavia, sussistente l’uso illegale di materiale pirotecnico e per questo motivo il processo con rito direttissimo proseguirà – sempre a Torre Annunziata – il prossimo 19 febbraio. Intanto, proseguono le indagini degli agenti di polizia per individuare gli altri protagonisti degli scontri in strada per le segnalazioni di rito finalizzate all’emissione dei Daspo.
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