L’Anci Campania sarà al fianco della Regione Campania e dei sindaci che si battono contro l’autonomia differenziata. In una lunga lettera, il presidente campano, e sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha spiegato le ragioni dell’adesione: “Il Direttivo di Anci Campania, allargato ai sindaci dell’assemblea, ha approvato la mia relazione e ha promosso per il giorno 16 febbraio 2024, in Piazza dei Santi Apostoli a Roma, a partire dalle 11:00, un’iniziativa per chiedere al Ministero della Coesione l’immediata erogazione dei fondi FSC alla Campania. In questa iniziativa ho trovato tra i colleghi una condivisione e un assenso unanime.Sono risorse per noi fondamentali soprattutto per garantire e completare il Programma 2014- 2020 dei fondi strutturali e, nel contempo, finanziare le infrastrutture stradali e le attività culturali, alimentate soltanto con risorse FSC e Piano Complementare” le parole del presidente Marino. Che ha spiegato, nella missiva, anche i motivi sostanziali per cui i sindaci dovrebbero scendere in campo: “Ci troviamo in una situazione paradossale, diventata intollerabile, circa 300 Comuni rischiano il default o non completeranno le opere iniziate non avendo in cassa le risorse necessarie. Ne va della sopravvivenza di oltre la metà degli enti locali della Campania” le sue parole. Annunciando anche la mobilitazione della prossima settimana: “Il 16 febbraio saremo tutti a Roma in Piazza dei Santi Apostoli per far sentire al Governo la nostra voce, unendo i sindaci di ogni orientamento politico e ribadendo il carattere regionale e meridionalista della politica di coesione. Invito, pertanto, tutti i 550 sindaci della Campania, gli assessori e i consiglieri comunali, di ogni colore politico, a essere presenti con me a Roma” spiega evidenziando il fatto che l’iniziativa sarà senza bandiere di partito. “Ne va della sopravvivenza delle nostre comunità. Siamo l’orgoglioso Sud degli amministratori locali, siamo quelli che non si presentano con il cappello in mano e che difendono i diritti sacrosanti dei territori. Chiedo, infine, ai colleghi Sindaci di stare in piazza indossando la fascia tricolore, accompagnati dagli assessori e dai consiglieri Ccomunali. Sarà una presenza ordinata e istituzionale che si concluderà con un documento che verrà consegnato, da una nostra delegazione, al Ministero della Coesione in cui chiederemo che venga firmato subito” l’accordo di Coesione con la Regione Campania, come è avvenuto in queste ore con la Regione Abruzzo e in passato con altre Regioni del Nord e del Centro”. La presa di posizione dell’Anci, però, non è andata affatto giù al centrodestra ed anche ai sindaci che, pur indossando la fascia tricolore e facendo parte dell’Anci, sono però politicamente vicini a chi questo ddl sull’autonomia differenziata lo sta portando avanti. E, infatti, è iniziato il fuoco di fila delle polemiche soprattutto dei parlamentari di centrodestra che hanno attaccato l’Anci, bollando l’iniziativa come un’attività politica di parte. “Utilizzare il simbolo dell’Anci per una manifestazione contro il governo è un atto di barbarie istituzionale. Il sindaco di Caserta Marino si vergogni e si dimetta immediatamente. Invito il presidente nazionale dell’Anci Decaro a intervenire immediatamente, e i nostri amministratori a dimettersi da ogni carica. Per quel che riguarda De Luca, utilizzare il simbolo della Regione Campania per manifestazioni di parte è solo l’ultimo scempio istituzionale di cui si rende responsabile. Bisogna reagire immediatamente per fermare la deriva alla quale assistiamo in Campania” è quanto afferma Michele Schiano Di Visconti, deputato e presidente provinciale di Fratelli d’Italia a Napoli. Netta la presa di posizione di Marino: “Senza farsi coinvolgere in alcuna polemica politica sull’Autonomia differenziata, su cui c’è già un deliberato di Anci nazionale del marzo 2023 nel quale ci riconosciamo” scrive Marino ricordando che “i Comuni della Campania “sono l’orgoglioso Sud degli amministratori locali, sono quelli che non si presentano con il cappello in mano e che difendono i diritti sacrosanti dei territori che amministrano. Per questo abbiamo chiesto al Governo, al presidente Meloni e al ministro Fitto, un incontro per venerdì al fine di chiudere la tormentata pagina del FSC (Fondo sviluppo e coesione) che si trascina da 18 mesi e con diversi Governi” accusa Marino. “La nostra – si evidenzia – è una richiesta istituzionale legittima, del tutto ordinaria e composta. Molto diversa e distante dagli sguaiati interventi di alcuni parlamentari che, dopo essere stati assenti e silenti per 18 mesi, ora attaccano i sindaci con vergognose cadute di stile, descrivendoli in modo caricaturale e offensivo. E senza mai aver alzato un dito per aiutare i Comuni e gli amministratori della Campania. È meglio che partiti e parlamentari lo sappiano: noi non siamo i portavoce di nessuno, siamo solo i rappresentanti eletti delle nostre comunità” le parole che, prima che di difesa, sanno di attacco da parte del presidente dell’Anci Campania.Anche il Pd difende De Luca e l’Anci: “Il senatore salernitano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, invece di attaccare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il presidente dell’Anci Campania, Carlo Marino farebbe bene a chiedere al suo Governo di difendere la Campania e tutto il Meridione, invece di avallare una riforma sull’autonomia differenziata che non fa altro che spaccare l’Italia e andare a danno solo ed esclusivamente del Mezzogiorno” dichiara Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano di Napoli, del Partito Democratico. “Chi dovrebbe vergognarsi è lui per la svendita del Sud che stanno facendo e che dovrebbero essere i primi a contrastare” conclude Annunziata.
CRONACA
10 febbraio 2024
No all’autonomia, l’Anci con la Regione: ma esplode la polemica