Si chiamava Giuseppe Borrelli, di 26 anni, ed era originario di Volla il lavoratore deceduto a San Marco Evangelista, nello stabilimento dell’azienda Laminazione Sottile. Il giovane risiedeva a Volla e secondo quanto emerso dai primi accertamenti effettuati dai poliziotti del Commissariato di Maddaloni e dal personale dell’Asl di Caserta, il giovane pare fosse stato assunto appena un mese fa, ad inizio febbraio. L’incidente è avvenuto poco dopo le 19, quando il ragazzo era da solo ed era alle prese con un macchinario, in cui poi è stato ritrovato senza vita da un collega; il 26enne presentava profondi tagli alla parte superiore del corpo. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Sull’infortunio mortale la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. “Per Fiom, Fim Uilm inaccettabile la frequenza con cui si ripetono le morti sul lavoro, la Campania è una delle principali regioni in cui si verificano incidenti mortali”, scrivono i sindacati in una nota in cui annunciano uno sciopero. “Le organizzazioni sindacali auspicano che le autorità competenti facciano velocemente chiarezza su quanto accaduto, queste morti non sono delle tragiche fatalità, ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato, anteponendo il profitto al valore della vita. Il sindacato ribadisce con insistenza l’investimento di risorse per rafforzare e migliorare un sistema di prevenzione garantendo la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Bene hanno fatto le RSU dello stabilimento di Laminazione Sottile, a fermare immediatamente gli impianti proclamando lo sciopero su tutti i turni di lavoro, proseguendo anche per la giornata odierna. Fiom, Fim Uilm di Caserta, contro la strage quotidiana di morti sul lavoro indicono 4 ore di sciopero provinciale in tutte le aziende metalmeccaniche del territorio, per giovedì 14 marzo. Non si può morire di lavoro, in un paese civile non possono e non devono bastare gli appelli e le frasi di circostanza, ci vogliono misure atte a ridare dignità al lavoro”, fanno sapere i sindacati. Negli ultimi giorni anche un operaio di 59 anni, di origini polacche, è morto a Tiarno di Sopra, in Trentino, dopo essere stato travolto da un muletto all’interno di una falegnameria. Una vera strage quella legata al lavoro: sempre ieri, infatti, un operaio di 36 anni è morto schiacciato da un macchinario che stava manovrando nella sede di una società che si trova nella zona industriale. Stando a quanto apprende LaPresse, l’uomo residente a Tuturano, in provincia di Brindisi stava manovrando un carro ponte con un’anima di ferro che, per cause da accertare, gli è finito addosso. L’operaio ha chiesto aiuto ed è stato soccorso, ma è morto in ospedale.
CRONACA
13 marzo 2024
Assunto da un mese, Giuseppe muore in fabbrica