A Napoli, a partire dalle 14.30 di oggi, con partenza da piazza Garibaldi si svolgerà la prima manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata. “Si tratta del culmine di una attività indefessa che i Comitati per il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata, l’Unità della Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze hanno inaugurato più di 5 anni fa, coadiuvati dal tavolo NO Ad”, si legge in una nota. “Un lavoro difficile e scarsamente valorizzato dall’attenzione dei media che però – negli anni – ha avuto il pregio di rappresentare un punto di osservazione costante sulla vicenda dell’autonomia differenziata, di monitorare il progetto eversivo che essa rappresenta, nonché di formare e informare la cittadinanza. Progetto che ora è a un punto di svolta. Il ddl Calderoli, infatti, già approvato in Senato, è approdato alla Camera, dove si stanno tenendo le audizioni presso la commissione affari costituzionali, prima del passaggio in Aula. Il piglio decisionista del governo ha finalmente destato l’attenzione dei tantissimi soggetti del mondo associativo, sindacale e politico che hanno aderito alla manifestazione, molti dei quali non interni al Tavolo”, prosegue la nota. “Sarà la manifestazione di tutte e tutti coloro che sanno che l’ad abbatterà il Sud, ma colpirà pesantemente anche il Nord; di chi sa che da soli/e non ci si salva, e che una Repubblica balcanizzata rappresenterà un arretramento per tutti/e; di chi interpreta le già enormi diseguaglianze che caratterizzano Nord e Sud come un vulnus ai principi della Costituzione, non la giusta punizione per fannulloni, profittatori, per il popolo del ‘chiagne e fotte’, come è stato recentemente rappresentato l’intero meridione dal ministro Calderoli, in una infelice uscita su ‘certi professoroni’ che, dal suo punto di vista, stanno ostacolando in audizione, con le loro riflessioni, il percorso del ddl”, aggiunge. “La manifestazione del 16 – che il Tavolo di Napoli ha organizzato con cura, capacità, passione e sacrificio – sarà quella che chiederà il rilancio del Mezzogiorno, cancellato persino dal testo della Costituzione nel 2001, con la riforma del titolo V. Sarà la manifestazione di coloro che sanno che i diritti universali si chiamano così perché devono essere garantiti uniformemente e omogeneamente su tutto il territorio nazionale, e non sulla base dello “ius domicilii”. Che sanno che non c’è produttività, efficienza, ricchezza territoriale che tengano: la Repubblica è una e indivisibile. Sarà la manifestazione, infine, di quella parte dell’elettorato di FdI consapevole di essere stato tradito dal partito di maggioranza” dice la nota.
CRONACA
16 marzo 2024
No all’autonomia, Napoli oggi sarà in piazza