Torre del Greco. Quindici articoli per complessive 18 pagine: un «lavoro» iniziato durante il mandato di Giovanni Palomba e «riveduto e corretto» negli ultimi cinque mesi all’interno della commissione affari generale presieduta dal chiacchierato Felice Gaglione.
Eppure, il nuovo regolamento per l’installazione di dehors all’ombra del Vesuvio – approvato durante l’ultima seduta dell’assise cittadina – ha scatenato polemiche e bagarre in aula. Con diversi esponenti dell’opposizione – a partire dal «soldato» Luigi Caldarola e dal neo-presidente della commissione trasparenza Luigi Mele – pronti a evidenziare tutti i «buchi» e le omissioni più o meno volute di un disciplinare che, secondo la minoranza, alla fine «non regolamenta proprio nulla, anzi rischia di provocare ulteriori confusioni e di appesantire il già gravoso carico di lavoro dell’ufficio edilizia privata».
Obiezioni respinte al mittente dalla dirigente Maria Gabriella Camera – sbarcata da meno di un mese a palazzo Baronale dopo le esperienze in chiaroscuro a Scafati e Torre Annunziata – e dall’assessore alle attività produttive Salvatore Piro.
Al termine di un vivace dibattito in aula, il regolamento è stato approvato a maggioranza con la «fuga» dell’opposizione dall’aula – fatta eccezione per Luigi Caldarola, astenuto – e il sostegno a sorpresa di Michele Langella, il capogruppo di Forza Italia pronto a sostenere le ragioni dei commercianti di via Litoranea.
Nello specifico, il regolamento dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – andare a disciplinare «l’uso degli spazi adibiti alla sosta e al ristoro, in collegamento economico-funzionale ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, per la collocazione su suolo pubblico, di uso pubblico, o su aree private con diritto di pubblico passaggio o su area privata esterna di elementi di vario tipo individuati come dehors». Nei diversi articoli, viene ricordato come «l’elemento di arredo dehors deve essere caratterizzato da ‘precarietà’ e ‘facile rimovibilità’ e, nel caso d’installazione su suolo pubblico, alla concessione del suolo stesso» e come «tutti gli elementi che costituiscono il dehors non devono prevedere alcuna infissione al suolo con opere murarie o cementizie ma solo ancoraggi mediante zavorrature o, nel caso di pavimentazione non di pregio e previa dichiarazione tecnica che attesti l’assenza di soluzioni alternative, mediante bullonature».
Definiti poi i dehors di tipologia A (arredi di base, elementi di copertura, sollevati e accessori) e di tipologia B (elementi di copertura, delimitazione laterale, sollevati e accessori). Sommaria l’indicazione di spazi – in particolare a vantaggio dei passanti – e tipi di ubicazioni, mentre quando non previsto si rimanda alla normativa nazionale contenuta all’interno del codice della strada.
@riproduzione riservata