I genitori dei bimbi affetti dalla sindrome dello spettro autistico dell’Asl Napoli 3 Sud lanciano l’allarme sullo stato degli interventi e puntano il dito contro la Regione Campania. “La Asl Na3Sud è la seconda Azienda più popolosa della Regione Campania, ed ha indetto una procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro con più operatori economici, per l’affidamento di “progetti terapeutico riabilitativi personalizzati nell’ambito del programma cura, sostieni, abilita ed emancipa (C.A.S.E.) per un importo massimo di 1.612.848,00, e che a tutt’oggi, nonostante siano trascorsi circa 18 mesi, non ha provveduto ai relativi affidamenti” scrivono i genitori in un esposto diffida inviato al Governatore De Luca, all’assessore regionale Lucia Fortini e al Direttore Generale Giuseppe Russo dell’Asl Napoli 3 Sud. “La ASL NA 3 Sud pur impegnando notevoli risorse, rientranti nei budget assegnati per i centri accreditati, attraverso il modello procedurale di presa in carico di riabilitazione cd ex art. 26, viene paralizzato l’intero sistema, per blocco del turn over, creando lunghissime liste di attesa per accedere alle prestazioni, il tutto a danno delle persone con autismo e dei cittadini diversamente abili affetti da altre patologie altrettanto importanti e considerevoli di attenzione” spiegano i genitori che, nei giorni scorsi, sono andati anche nella sede dell’assessorato regionale a Napoli per esporre le loro difficoltà. Per questo motivo i papà e le mamme di bimbi e ragazzi che vivono già una difficoltà chiedono all’Asl Napoli 3 Sud di “garantire la idoneità e tempestività dei trattamenti, secondo quanto previsto dalla legge” e di avviare l’affidamento dei progetti CASE così come da procedura indetta con Deliberazione n. 611/2022”. Ma una serie di diffide sono partite anche nei confronti della Regione Campania: chiedenod di “garantire alla persona con ASD la globalità e continuità di presa in carico in tutte le fasce di età, favorendo le sinergie tra le professionalità coinvolte, migliorando i sistemi di accessibilità, di sostegno e accompagnamento nella rete, con conseguente alleggerimento del carico di cura per le famiglie” e anche di “integrare e stabilizzare gli esiti positivi delle azioni innovative e le buone prassi emerse dai diversi livelli di progettualità in area sanitaria e sociosanitaria”. Secondo i genitori, poi la Regione deve “delineare un modello di riferimento unitario per le ASL e per gli Enti Gestori, nella direzione di una presa in carico integrata per il percorso di cura dei minori con disturbi dello spettro autistico e nelle età di transizione, con l’attribuzione di risorse specifiche per la garanzia degli interventi, previsti dalla richiamata normativa, aggiuntive rispetto alla programmazione dei budget per la macroarea della riabilitazione e sociosanitario”. Nella diffida, che minaccia di diventare anche un esposto alla procura e alla Corte dei Conti si chiede di “attivare sinergie tra i diversi ambiti di intervento, affinché sia promossa un’armonizzazione e razionalizzazione delle risorse” e soprattutto di “migliorare l’attività di comunicazione nei confronti delle persone con autismo e delle loro famiglie, affinché l’informazione arrivi chiara e completa, così che gli stessi possano esercitare consapevolmente i loro diritti” concludono i genitori.
CRONACA
30 marzo 2024
Autismo, l’ira dei genitori: «Ritardi di Asl e Regione»