Non si sono fermati quando i carabinieri hanno chiesto loro di farlo. Al contrario, hanno premuto il piede sull’acceleratore e si sono dati alla fuga, prima speronando l’autovettura militare e poi seminando il panico per le strade del rione popolare di via Settetermini. Una serata di follia terminata però con l’arresto di due malviventi i cui nomi raccontano già una storia criminale e suggeriscono spunti investigativi agli inquirenti. Tutto è accaduto intorno alle 21: una pattuglia dei carabinieri del reparto radiomobile di Torre Annunziata è in servizio tra la città Oplonti a e Boscoreale. Un normale servizio di controllo dove i militari provano a garantire sicurezza ai cittadini. Qualcosa però attira la loro attenzione: un’auto arriva nella loro direzione e ad alta velocità. All’interno si trovano due persone. Due uomini con precedenti penali e vicini al clan torrese, due volti già noti ai militari che proprio dopo averli riconosciuti decidono di fermarli. Prima intimano l’alt poi sono costretti a insistere perché i due sembrano avere fretta di superare l’ostacolo del controllo. Un atteggiamento che subito fa scattare il sospetto che qualcosa nascondano: ne parte così un lungo inseguimento. L’auto con i malviventi non si ferma, i militari la inseguono per diversi minuti prima di essere speronati. I due provano in ogni modo ad eludere il controllo sfrecciando nel rione del Piano Napoli ma i due carabinieri non mollano fino a bloccarli. I due vengono bloccati ma oppongono resistenza in ogni modo fino ad aggredire persino i carabinieri ma serve a poco. Arrivano intanto sul posto anche altre auto in supporto e i due vengono definitivamente bloccati, arrestati e portati in caserma. Il Piano Napoli diventa scenario di un inseguimento da film e tocca ai militari della stazione di Boscoreale riportare l’ordine nella terra di nessuno. I malviventi vengono arrestati per resistenza a pubblico ufficiale ma diventano subito oggetto di un fascicolo: perché non volevano sottoporsi al controllo? In auto, al momento della perquisizione non c’erano elementi da far pensare ad altro, né pistole nè droga, ma quella fuga ha insospettito i militari che ora vogliono vederci chiaro. Per i due carabinieri invece che sono riusciti a bloccarli una prognosi di dieci giorni a causa delle contusioni riportate. Un episodio che sottolinea come lavorare in territori difficili resta sempre di più una sfida: la criminalità che si oppone ad ogni forma di Stato, persino ad un semplice controllo dei carabinieri, nelle zone a rischio. Qui qualche mese fa l’ultimo episodio di sangue: l’omicidio di un giovane pizzaiolo freddato sotto casa mentre rientrava da lavoro.
CRONACA
4 aprile 2024
Boscoreale. Folle inseguimento nel Piano Napoli, feriti due militari: due arresti