Il silenzio agghiacciante dinnanzi a quella bara così piccola. Le parole del parroco che fanno da eco nella chiesa di San Michele a Rovigliano e il vano tentativo di trovare una spiegazione a tutto questo ma senza confidare nella rassegnazione. Poi le lacrime e lo strazio di mamma e papà. Dalla gioia più grande, quella di diventare genitori e al dolore più atroce: perdere il loro piccolo figlio passato dalla culla alla bara. Una storia assurda quella che si è consumata a Torre Annunziata dove a perdere la vita, dopo un mese dalla nascita, è stato un neonato. La coppia di genitori hanno denunciato dopo il calvario e la procura di Torre Annunziata ha deciso di aprire un fascicolo ed iscrivere nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo tre medici dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. La madre non aveva avuto nessun tipo di problema e i nove mesi di gravidanza non avevano evidenziato nessun pericolo per lei e il suo piccolo: il 19 febbraio scorso il primo ricovero e i primi tracciati, tutto nelle norma e l’appuntamento era stato rinnovato per il 21 febbraio. La donna aveva superato però le 42 settimane ed era stata sottoposta a diversi tentativi di induzione al parto ma senza di fatto riuscire a mettere alla luce il piccolo. Il 22 febbraio la donna partorisce ed il neonato va in arresto cardiaco per 17 secondi prima che il suo cuore riprende a battere. Quei 17 secondi hanno portato il piccolo in ipossia e obbligato i medici al trasferimento in prognosi riservata al reparto di terapia intensiva neonatale. Per un mese è stato nel reparto fino al 28 marzo quando il suo cuore ha smesso di battere. Da quel momento l’inferno: prima lo strazio della famiglia, poi la denuncia dei genitori, il sequestro della cartella clinica, l’autopsia e ieri i funerali del piccolo in una chiesa gremita, tutti per dire addio a quel piccolo angelo volato via troppo in fretta. La procura cercherà ora di fare chiarezza su quanto accaduto.
CRONACA
4 aprile 2024
Torre Annunziata. Neonato morto dopo un mese dal parto: tre medici indagati