Torre del Greco. Il veleno è arrivato nella coda dell’udienza davanti al gup Mariaconcetta Criscuolo del tribunale di Torre Annunziata, chiamata a ordinare o meno il processo per gli imputati travolti dall’ennesimo scandalo rifiuti all’ombra del Vesuvio.
Alla fine della sua discussione – conclusa con la richiesta di 11 rinvii a giudizio – il sostituto procuratore Bianca Maria Colangelo ha dedicato un apposito «capitolo» all’avvocato Antonioluigi Iacomino, seduto sul banco degli imputati in qualità di ex dirigente del settore avvocatura del Comune. Per il legale – già accusato di turbativa d’asta – il pubblico ministero ha chiesto la trasmissione degli atti alla procura di Roma per l’ipotesi di oltraggio al magistrato in udienza.
Un affondo legato – la spiegazione della titolare dell’inchiesta su appalti Nu e favori alla ditta Buttol – al «comportamento processuale» dell’ex funzionario dell’ente di palazzo Baronale. «Passi per le lezioni di diritto amministrativo date dall’avvocato in occasione del suo interrogatorio e passi per le frasi denigratorie nei miei confronti – le parole del sostituto procuratore – ma non si può passare sulla frase che gli sarebbe stato contestato un reato di natura fascista».
La difesa – rappresentata dall’avvocato Francesco Maria Morelli – ha chiesto per la prossima udienza un breve spazio per dichiarazioni spontanee per chiarire il significato delle espressioni del proprio assistito.
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