Il centrosinistra ha cinque spine che hanno un nome ed un cognome. Sono cinque grane sul tavolo dell’interpartitico convocato per le prossime ore. Una questione di opportunità tiene in bilico le candidature di Massimo Papa e di Michele Avitabile al consiglio comunale. Una questione politica frena invece la possibile adesione dei movimenti di Gaetano Veltro, Carmine Carotenuto e Vincenzo Sica alla coalizione.
La posizione di Cuccurullo
Il problema è che Corrado Cuccurullo ha già piantato da tempo i suoi paletti sulla strada che conduce al voto, e man mano quei paletti sono diventati pilastri di una stagione di rinnovamento che il candidato sindaco sta predicando con determinazione e fiducia. Sul tema dei confini della coalizione, dunque sul terreno squisitamente politico, è stato chiaro: non vuole i trasformisti, non vuole gli opportunisti, di fatto ha alzato un muro invalicabile per le liste che si sono sedute e poi sfilate dal tavolo anti-Pd dell’Alleanza Straordinaria. Sul tema della composizione delle liste è stato ancora più diretto, persino lapidario: vuole rigore, trasparenza e rinnovamento. Anzi, ha imposto di averle in tempo per la verifica dei nomi almeno una settimana prima della presentazione. Senza troppi giri di parole, sono un problema insormontabile le candidature di ex consiglieri comunali finiti nelle pagine della relazione della commissione d’accesso che ha portato allo scioglimento dell’amministrazione di Vincenzo Ascione. Anche quelli che non sono stati dichiarati «incandidabili» all’indomani del ricorso presentato ai giudici. Non per un atteggiamento giustizialista, ha detto ai suoi, ma per una chiara scelta etica e morale che non ammette deroghe. A costo di rinunciare anche a qualche punto percentuale.
Il bivio della coalizione
C’è tuttavia, all’interno della coalizione, chi sta ponendo una mera questione di calcolo, qualcuno che spinge per aprire le porte a forze e candidati che potrebbero rafforzare la coalizione. Insomma, se da una parte c’è la consapevolezza che una battaglia di rinnovamento non può nascere sulla base di compromessi, dall’altra c’è una valutazione più pragmatica che tiene accesa la discussione. La prima strada, inutile dirlo, è quella più coraggiosa che porterebbe alla vera rivoluzione politica annunciata da Cuccurullo, la seconda sarebbe invece un sentiero tortuoso pieno di insidie che potrebbe anche condurre all’ingovernabilità.
Le questioni di opportunità
Massimo Papa, nome che compare nella relazione della commissione d’accesso, è stato messo alla porta dal Partito Democratico, che ha avuto il coraggio di rinunciare ad un grande elettore pur di avviare la stagione della purificazione, eppure c’è la concreta possibilità che Papa venga “riciclato” nella civica «Io ci sto» che fa riferimento all’ex assessore Antonio Gagliardi ma che in realtà gode delle simpatie della vecchia nomenclatura Dem dura a morire. Michele Avitabile, anche lui finito nella relazione che i prefetti avevano inviato al ministero per la richiesta di scioglimento, è invece candidato in Italia Viva messa in piedi dal sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, su delega dei coordinatori regionali. Le forze della coalizione hanno posto il problema e il caso sarebbe finito anche all’attenzione dell’ex premier Matteo Renzi. Nonostante il veto posto al tavolo interpartitico, Avitabile sarebbe ancora in campo per un posto da consigliere e il braccio di ferro potrebbe anche portare Italia Viva fuori dalla coalizione di centrosinistra.
Le tre questioni politiche
Gaetano Veltro, Carmine Carotenuto e Vincenzo Sica sono invece angosce di carattere politico per la coalizione di Corrado Cuccurullo. Tutti e tre hanno sostenuto la nascita della coalizione di civiche denominata Alleanza Straordinaria con i loro simboli. Carotenuto e Sica, coordinatore di Centro Comune, lo hanno fatto apertamente, quest’ultimo proponendosi addirittura come candidato a sindaco anti-Pd e quindi in contrapposizione a Corrado Cuccurullo. Veltro, invece, in tandem con Mario Iovane, ha tentato di giocare d’astuzia, provando a giocare fino alla fine su due tavoli con una lista battezzata con due nomi: uno progressista, in caso di adesione al centrosinistra, uno meno “politicizzato” in caso di adesione alla coalizione di civiche. Alla fine, aveva scelto di abbracciare la candidatura di Carmine Alfano ma l’accordo è durato il tempo di una notte, fino a quando non è stato messo alla porta perché avrebbe offerto asilo politico alla lista Agorà direttamente espressione dell’ex sindaco Vincenzo Ascione, mandato a casa dalla commissione d’accesso. Al momento, il tema dell’allargamento della coalizione è una questione aperta e complessa che sarà affrontata nel prossimo interpartitico. Di sicuro, nessuno dei tre leader che bussano alla porta del centrosinistra dopo la fuga dall’Alleanza Straordinaria potrà far parte della coalizione presentando i propri simboli, al massimo, ma non è detto che questa soluzione venga digerita e ratificata dall’interpartitico, potrebbero proporre i propri nomi, o quelli di altri candidati, nelle liste già esistenti della coalizione di centrosinistra.