“Che gli imprenditori si prendano le proprie responsabilità, ieri la scusa era per il reddito di cittadinanza, oggi non ci sono più alibi, ai lavoratori va data una giusta paga per il lavoro che svolgono”. Anche Elisa Laudiero e Matteo Vitagliano, rispettivamente referenti per l’area torrese-stabiese dei sindacati confederati di Cgil e Cisl, sono intervenuti sulla polemica che si è sollevata a seguito delle denuncia del titolare del ristorante della penisola sorrentina che stanco di cercare personale per la propria attività ha “assunto” due robot lamentando “la scarsa voglia dei giovani di lavorare nei week end e nei giorni festivi”. “Questa storia mi sembra una barzelletta- ha commentato Elisa Laudiero della Cgil- i robot in questione non sostituiscono il lavoro che può compiere un essere umano, ma piuttosto supportano il personale nelle loro mansioni. Noi della CGIL non siamo contrari al progresso della tecnologia se questo è finalizzato ad un aiuto ai lavoratori che si vedono facilitato i loro compiti. Sulla ricerca a vuoto del personale invece va fatto un altro ragionamento. Gli imprenditori si devono prendere le proprie responsabilità. Se ieri la scusa era il reddito cittadinanza, ossia che i giovani preferivano rimanere a casa perché appunto esisteva questo strumento, oggi questa scusa non ha più nessun tipo di valore. Il reddito è stato abolito e non più nessun effetto sul mercato del lavoro. Piuttosto gli imprenditori pensino ad offrire le giuste tutele contrattuali e stipendi degni del lavoro che i propri dipendenti sono chiamati a svolgere. Se i lavoratori scappano significa che ciò non accade”. Sul caso è intervenuta anche la Cisl: “Anche quest’anno abbiamo avuto le solite segnalazioni sulle mancate applicazioni delle giuste tutele sindacali e sulle paghe basse che gli imprenditori concedono ai propri lavoratori- ha detto Matteo Vitagliano della Cisl- il nostro sindacato però ha finalmente trovato lavoratori pronti a denunciare questo sfruttamento. Ci ritroviamo lavoratori che in alcuni casi, come da contratto, percepiscono paghe degne ma che al momento del pagamento restituiscono ai propri titolati una parte dello stipendio. Altri che invece per oltre dieci ore di lavoro vengono pagati una miseria. Detto questo voglio ricordare che comunque la stragrande maggioranza degli hotel e dei ristoranti in penisola pagano abbastanza bene, non bene, i propri lavoratori. Ma c’è ancora un mondo oscuro su cui far luce”.
CRONACA
18 aprile 2024
Le paure del sindacato: «Investire sui dipendenti questa è l’unica strada»