Notte di violenza negli ospedali napoletani, con operatori del pronto soccorso e dell’emergenza territoriale presi di mira. Al Santa Maria della Pietà a Nola, il parente di una paziente ha distrutto il pronto soccorso con una spranga di ferro. “L’uomo – riporta l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate su Fb – pretendeva di entrare in Obi (osservazione breve intensiva) per fare visita alla sua congiunta, al diniego da parte del personale di vigilanza esce fuori, si procura una spranga di ferro e distrugge tutto quello che gli capita a tiro. L’infermiere di turno è stato colpito da diverse schegge e ci sono 2 guardie giurate ferite nella colluttazione. Naturalmente l’energumeno si è dileguato”. Questo non è l’unico episodio avvenuto nella notte, segnala l’associazione, che conta già 28 aggressioni totali tra Asl Napoli 1 e 2 da inizio anno, di cui 16 nella sola Napoli 1. Sembrava depresso, eppure ha trovato la forza di aggredire il medico del 118 – racconta Nessuno tocchi Ippocrate – Intorno alle 21.10 di stanotte la postazione 118 dell’Annunziata viene allertata per paziente psichiatrico in agitazione, codice giallo a Vico Santa Maria della Neve, nel quartiere Chiaia di Napoli. Una volta sul posto l’equipaggio appura che il paziente non era in condizione di ‘agitazione psicomotoria’, ma in un momento di depressione ed attacchi di panico. Il medico, non ravvedendo una situazione di emergenza che richiedesse la loro presenza, consiglia bonariamente ai parenti una consulenza psicologica, ma quest’ultima non viene gradita dal paziente. L’uomo improvvisamente si alza dalla sedia e incomincia a prendere a calci il dottore che cerca la fuga proteggendo con il suo corpo l’infermiera. L’equipe farà formale denuncia”. “A nostro avviso non siamo noi del 118 a dover affrontare queste problematiche – sottolinea NtI – sul territorio mancano le unità mobili di igiene mentale che fino a pochi anni orsono erano presenti ed efficaci, il 118 risulterebbe necessario solo ed esclusivamente per eventuale trasferimento in ospedale”. L’associazione, da sempre impegnata contro la violenza nei confronti dei sanitari, ha raccolto lo sfogo del personale del pronto soccorso del Cto di Napoli. “Come ormai noto a tutti il sistema sanitario nazionale vive un momento di difficoltà dovuto con tutta franchezza a una cattiva programmazione e una scarsa gestione e la pandemia ha fatto sì che tutti i problemi si amplificassero – scrivono gli operatori in una lettera – I media nazionali e locali raccontano di aggressioni continue al personale sanitario e fino a poco tempo fa la dirigenza del Cto riferiva ai media l’assenza totale di aggressioni, che oggi sono routine quotidiana e ciò nonostante non viene riconosciuto il drappello di Polizia”. “Al pronto soccorso del Cto c’è da denunciare una situazione inquietante: personale insufficiente, inadeguato e tempi d’attesa lunghissimi con picchi di 9 ore tra accettazione e visita (in media 6 ore). Tuttavia, nonostante la drammatica situazione descritta – prosegue la lettera – la dirigenza pubblicizza come se fosse un esercizio commerciale l’efficienza dei suoi servizi, con tanto di sdegno dell’utenza quando incontra questa triste realtà e ponendo a un rischio sempre maggiore gli operatori che da eroi son passati a vittime sacrificali di un sistema inadeguato”. “Come Nessuno tocchi Ippocrate non possiamo fare altro che prendere atto di questa triste segnalazione e pubblicarla – chiosa l’associazione – per rendere edotta l’utenza di quanto, soprattutto noi, siamo vittime di un sistema altamente deficitario”.
CRONACA
18 aprile 2024
Notte di follia negli ospedali, distrutto il pronto soccorso a Nola