Terminata a Napoli la copertura della stazione della metropolitana Capodichino. E’ questo, come si legge in una nota di Palazzo San Giacomo, “un nuovo tassello” che si aggiunge alla realizzazione “di un’opera fondamentale per la mobilità urbana: completati i lavori, infatti, la metropolitana collegherà l’aeroporto con il porto e la rete ferroviaria, inclusa l’alta velocità”. Ultimata la copertura metallica, si inizierà il rivestimento con conci e infissi in vetro. Questo intervento terminerà entro l’estate. Il progetto della stazione Capodichino, ad opera di Ivan Harbour dello Studio Rshp, è ispirato al Pozzo di San Patrizio, profondo 54 metri e costruito a Orvieto nel XVI secolo. Oggi ad un sopralluogo nel cantiere della stazione hanno partecipato anche il sindaco del capoluogo Gaetano Manfredi e l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Edoardo Cosenza, accompagnati da Paolo Carbone, presidente di Metropolitana di Napoli, e dai responsabili delle commesse delle linee metropolitane di Napoli per Webuild, la società che guida il consorzio che sta realizzando lo scalo. “Verifichiamo costantemente l’andamento dei lavori – ha spiegato Manfredi – e il rispetto dei tempi per un’opera fondamentale, che cambierà completamente il volto della città. L’aspettativa che abbiamo è di un veloce completamento dei lavori, tenuto conto della complessità, per far sì che il collegamento della metropolitana possa entrare in esercizio a inizio del 2026. Mi sembra che siamo perfettamente in linea con i tempi”. “Oggi è stata montata l’ultima parte della grande copertura progettata dallo studio Rogers, che è tra i più importanti al mondo e che ha una chiarissima impronta architettonica con la tecnologia vista – ha evidenziato Cosenza – Contiamo di aprire nel 2024 le stazioni Centro direzionale e Tribunali e lavorare ancora nel 2025 per Capodichino in maniera da poter attivare nel 2026 un primo collegamento tramite navetta, creando un rapporto diretto tra aeroporto, stazione ferroviaria e porto, e con la zona ospedaliera e tante altre zone della città”. La stazione, che sarà gestita da Anm (Azienda Napoletana Mobilità), è parte integrante del progetto di prolungamento della Linea 1 che ha attualmente un tracciato lungo 18 km di rete per 19 stazioni, ed è realizzata da Webuild che guida un consorzio con la Moccia Irme per conto di Metropolitana di Napoli Spa e del Comune di Napoli. La copertura metallica della futura stazione – di dimensioni 65×53 metri, dal peso di 450 tonnellate e alta 8 metri dal piano stradale – è ispirata alla forma di un hangar ed è composta da profili tubolari che la rendono simile ad una grande ragnatela d’acciaio. La stazione, nelle aree che saranno aperte al pubblico, ha una pianta circolare del diametro interno di circa 33 metri e raggiunge circa 50 metri di profondità ed è un unico spazio aperto con 8 ascensori centrali e quattro scale elicoidali che risalgono su lungo le pareti e che giungono ad un atrio a vista in corrispondenza del piano stradale. Gli ascensori, progettati su misura, rappresentano in Italia la prima realizzazione con grado di sismicità massimo. Anche l’area in superficie della stazione sarà completamente ridisegnata al termine dei lavori, con percorsi pedonali coperti, aree verdi, parcheggi e nuove strade di accesso. A Napoli, il Gruppo Webuild ha costruito complessivamente 14 stazioni della metropolitana, di cui 10 sulla Linea 1, tra cui alcune delle più iconiche “Stazioni dell’Arte” come la pluripremiata Toledo, ma anche le fermate Università, Dante, Museo, Materdei. Attualmente Webuild sta realizzando in città anche la linea 7 con le fermate di Monte Sant’Angelo e Parco San Paolo, la stazione di San Pasquale sulla linea 6 e il raddoppio della Linea Ferroviaria Cumana per un tratto di circa 5 chilometri tra le stazioni Dazio e Cantieri. Le opere in corso di realizzazione da Webuild in Campania e a Napoli vedono il coinvolgimento di 2.300 persone, tra personale diretto e di terzi, e circa 2.500 imprese fornitrici coinvolte nel tempo e rientrano tra i 19 progetti che il Gruppo sta realizzando nel Sud Italia, con quasi 5.450 persone già al lavoro tra diretti e di terzi. Per supportare la realizzazione di questi progetti e, più in generale, per far fronte al fabbisogno legato allo sviluppo infrastrutturale del Paese, Webuild ha anche lanciato il programma “Cantiere Lavoro Italia” che punta a formare ed assumere 10mila persone entro il 2026, di cui oltre l’80% nel Sud Italia.
CRONACA
19 aprile 2024
Completata la copertura della stazione Capodichino della metro di Napoli