Torre Annunziata. «Gli amici di questa lista sono alla ricerca di candidati che credano in una società più equa e giusta». Un endorsement più imbarazzante di questo non poteva esserci per «Una città più sostenibile», aggregazione di due simboli a sostegno della coalizione di centrosinistra. Imbarazzante non per il contenuto del messaggio ma per la mano che lo ha firmato, che è quella dell’ex sindaco Vincenzo Ascione. Il post di dieci righe è comparso per qualche minuto sulla sua bacheca Facebook, non per caso e nemmeno per una leggerezza. è stato certamente un modo per dire a tutti «io ci sono ancora», magari nel tentativo di aprire crepe nel centrosinistra, o per dare un messaggio ai suoi ex elettori, oppure un avvertimento a quanti gli stanno consigliando di tenersi prudentemente fuori dalla contesa.
Vincenzo Ascione è alle prese con i suoi guai ed è innegabilmente il nome più scomodo della politica di Torre Annunziata dopo il terremoto dello scioglimento. è finito nel registro degli indagati per associazione mafiosa (assieme al suo ex vice, Luigi Amendola, all’ex presidente del consiglio, Giuseppe Raiola, e all’ex capo dell’Utc, Nunzio Ariano), è stato inchiodato dalla relazione della commissione d’accesso, è stato mandato a casa da un decreto di scioglimento proposto dal ministero degli Interni, e prima ancora è stato praticamente cacciato dal municipio nel giorno del plateale blitz ordinato dall’Antimafia pochi minuti prima dell’inzio di un consiglio comunale.
L’ex sindaco dovrebbe vivere un esilio politico in attesa di risolvere i suoi problemi, dovrebbe stare lontano anni luce dalla politica, sia per una questione di trasparenza che di opportunità, eppure è ostinatamente in campo in vista delle imminenti amministrative di giugno. Non direttamente ovviamente, ma dietro le quinte, in un ruolo che di regia sul quale si sono inevitabilmente già accesi i riflettori. L’ex sindaco che ha subito l’onta dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche, s’è nascosto prima dietro la lista «Agorà», seduta al tavolo dell’Alleanza Straordinaria fino a quando non è stata messa alla porta dal candidato sindaco Carmine Alfano, poi è ricomparso sullo sfondo della lista «Per una città più sostenibile», che tiene insieme i simboli di «+Torre» e «Europa Verde» a sostegno del centrosinistra.
Per la verità, se durante le trattative interpartitiche s’era nascosto dietro gli altri e s’era mosso in sinergia con Gaetano Veltro, stavolta non s’è nemmeno preoccupato di nascondersi troppo, anzi, ha voluto apertamente battezzare la lista che s’è aggregata in un secondo momento al centrosinistra a sostegno della candidatura di Corrado Cuccurullo. Il post, ed è proprio per questa coincidenza che qualcuno parla già di trappola, è stato pubblicato e cancellato nello stesso giorno in cui Corrado Cuccurullo ha inaugurato il suo comitato elettorale lungo Corso Vittorio Emanuele III. Il docente di Economia è stato chiaro sulla composizione delle liste: niente macchie e niente legami con i responsabili dello scioglimento. Evidentemente qualcuno nella coalizione la pensa in maniera diversa.