Ercolano. Prende il via al Parco Archeologico il cantiere spettacolo nella cosiddetta stanza del Custode della sede degli Augustali che contempla documentazione, scavo, manutenzione e restauro. Qui nel 1961 Amedeo Maiuri scoprì un letto di legno carbonizzato su cui era adagiato lo scheletro di un uomo poco più che ventenne vittima nel sonno dell’eruzione che nel 79 d.C. distrusse l’antica Ercolano. All’epoca erano davvero pochissimi i ritrovamenti di scheletri di vittime dell’eruzione (solo negli anni Ottanta del secolo scorso vennero in luce i 340 scheletri sull’antica spiaggia) e la scoperta fu messa in evidenza musealizzando il letto con il suo tragico carico di informazioni sugli ultimi istanti della città in una teca in corrispondenza dell’esatto luogo di rinvenimento. Nei decenni successivi le condizioni di esposizione, così come quelle di conservazione, si degradarono al punto da dovere chiudere al pubblico questo ambiente posto in uno degli edifici più visitati del sito. Da qualche anno il team del Parco ha ripreso – affiancato dai professionisti dell’Herculaneum Conservation Project – gli studi e le ricerche su questo straordinario ritrovamento. Il Parco ha ora lanciato un progetto complessivo per lo studio, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dell’intero contesto della stanza del Custode, con l’obiettivo di approfondirne la conoscenza e di riallestire la stanza in modo tale da renderla fruibile da parte dei visitatori. Il team del Parco ha messo a punto – in collaborazione con gli archeologi dell’Herculaneum Conservation Project – un intervento multidisciplinare a cui hanno aderito le università di Bordeaux e Limonges con la partecipazione di Henry Duday, Direttore Emerito della Ricerca presso il CNRS. Lo scavo si baserà su standard di documentazione altissimi e tali da supportare l’ambizione di potere riprodurre con stampa 3D i resti scheletrici ricollocandoli – al termine della campagna di restauro e messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi – nella posizione originaria per la visione da parte del pubblico. Il progetto presentato sul portale Art bonus del ministero della cultura è stato sostenuto da una cospicua donazione di un membro della Friends of Herculaneum Society di Cambridge e cofinanziato dallo stesso Mic. Indagata già in epoca borbonica nella primavera del 1740, la sede degli Augustali fu completamente liberata dal deposito piroclastico nella lunga stagione di scavo a cielo aperto intrapresa da Amedeo Maiuri a partire dal 1927. Il progetto prevede anche la manutenzione straordinaria degli elementi strutturali e degli apparati decorativi della stanza. Per facilitare le operazioni è previsto l’allestimento di un laboratorio da campo all’interno della Sede degli Augustali in modo da permettere all’equipe interdisciplinare di poter lavorare in sinergia e ai visitatori di essere coinvolti nel processo di recupero senza escludere l’esperienza immersiva nel caratteristico ambiente finemente affrescato.
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