Oltre 1800 sono le aggressioni registrate nel 2023 dei detenuti ad appartenenti al Corpo. Una media di cinque aggressioni al giorno. Numeri allarmanti che sottolineano quanto, le carceri, siano in una condizione di profonda emergenza.
In particolare, sono 200 le aggressioni registrate negli istituti penitenziari della Campania. “Non è stata casuale la mia scelta di iniziare il tour tra le carceri agli inizi di aprile proprio da Poggioreale, insieme agli altri istituti della Campania si rivela tra i peggiori di Italia per sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini”, così Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria.
A far nuovamente luce sulla disastrosa situazione in cui versa il carcere di Poggioreale. Durante la serata di ieri, all’interno del Reparto Venezia di Poggioreale, un detenuto ha dato fuoco alla sua cella, mettendo a rischio se stesso ed il suo compagno di cella. Il fumo si è diffuso velocemente riempendo tutto il reparto.
Immediatamente, il personale penitenziario, ha disposto l’evacuazione dell’intero primo piano. Successivamente, gli agenti hanno continuato il proprio turno di lavoro per far si che anche gli altri detenuti potevano essere messi in salvo.
Il Sindacato Polizia Penitenziaria ha proposto il riconoscimento dell’Amministrazione Penitenziaria al personale che ha svolto “un lavoro difficile”.Poi dal segretario la situazione, fotografata a fine febbraio, delle carceri in Campania: nei 15 istituti campani sono detenute 7.480 persone (di cui 366 donne e 942 stranieri) a fronte di una disponibilità di 6.169 detenuti.
Al sovraffollamento si aggiungono circa 1.300 agenti in meno rispetto a quelli previsti dalle varie piante organiche delle carceri; la carenza più grave riguarda Poggioreale e Secondigliano, dove mancano all’appello circa 500 uomini in divisa. “Con la gestione di detenuti ‘problematici’ specie quanti hanno problemi psichici, aggiunge Di Giacomo, la prima criticità è quella delle aggressioni e delle violenze contro il personale penitenziario”.