L’importanza dell’informazione locale, il ruolo centrale del giornalismo per la rigenerazione sociale del territorio e poi, l’importanza di coltivare la memoria da trasferire ai giovani affinché si possa costruire un futuro più radioso. Metropolis è stato ospite alla sesta rassegna «Gli incontri di Valore» fondata e organizzata da Nicola Ruocco nell’affascinante location dell’Habita79 di Pompei. Una serata di riflessione e di confronto sull’informazione e sul giornalismo, introdotta dal general manager di Habita79, Riccardo Mantilacci, ma anche l’occasione per riparlare della collana «Terra Nostra», edita da Metropolis Quotidiano, che conta già tre volumi di pregio: Vespucci, Caruso e Pompei. Presente anche il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, che ha voluto porgere i suoi saluti in apertura dell’evento: «Metropolis è un giornale che opera in un territorio complicato e lo fa con grande spirito di sacrificio e con la passione che contraddistingue chi lo dirige, Raffaele Schettino, e chi lo sostiene, un gruppo di giornalisti con la schiena diritta. Un giornale che va sostenuto per la sua funzione sociale indispensabile per la nostra terra. Il libro su Pompei è un esempio di come Metropolis sia impegnato nel rafforzamento delle nostre radici in maniera unanimemente apprezzata».
Nicola Ruocco ricorda i 30 anni di pubblicazioni della testata, gli ultimi 20 da quotidiano, e sullo sfondo, davanti a un salotto gremito di persone, scorrono le immagini emozionanti che ripercorrono la costruzione del Vespucci nel cantiere di Castellammare di Stabia, quella di Enrico Caruso e quella della nascita della Pompei Cristiana attorno alle opere di Bartolo Longo e della contessa Marianna De Fusco. «Incontri e valori sono due concetti che abbiamo smarrito e che invece dobbiamo recuperare per riconnetterci in una rete sinergica virtuosa per immaginare un futuro grandioso», dice il direttore di Metropolis, Raffaele Schettino. In questo, il l’informazione deve tornare a recitare un ruolo fondamentale, riconquistando credibilità e autorevolezza, a prescindere dai canali di diffusione che cambiano con la velocissima evoluzione digitale e tecnologica. Perché questo accada, tuttavia, anche la domanda deve tornare ad essere intransigente, i lettori devono pretendere che si parli, e si scriva, di temi seri e di interesse per la collettività. Se la domanda è mediocre lo sarà inevitabilmente anche l’offerta informativa».
L’informazione è come l’ossigeno, dice il direttore Raffaele Schettino. «Senza informazione si muore». Ma è altrettanto vero che «l’informazione di qualità non può essere gratuita», perché «non esiste professione che possa reggersi senza investimenti». Con la collana «Terra Nostra», Metropolis ha l’obiettivo di rafforzare le nostre radici, di coltivare la memoria e trasferirla ai giovani con un taglio divulgativo, un lavoro che entra anche nelle scuole, che incrocia i pensieri dei giovani, che affida loro il compito di essere portatori di un’identità che va difesa senza se e senza ma. «Perché è sacrosanto pensare di partire per formarsi lontano dalla propria terra, ma è altrettanto sacrosanto sperare che poi si torni a casa e mettere al servizio del territorio le conoscenze e i saperi maturati altrove». Vespucci, Caruso e Pompei sono tre storie della nostra terra che hanno conquistato il mondo. «Tre volumi da leggere», sottolinea Nicola Ruocco. Perché, per dirla con Oscar Wilde: «La memoria è il diario che ognuno porta sempre con sé».