Svegliarsi la mattina e rivolgere il primo sguardo al Vesuvio. Questo è ciò che accade a migliaia di cittadini partenopei. Uno scenario splendido, quasi magico, ma che, al tempo stesso, suscita una notevole paura nella popolazione. Dopo la forte scossa registrata lo scorso 20 maggio, giornali, programmi tv e web sono stati travolti da una valanga di immagini che ritraggono abitanti scesi in strada. Chi in auto, chi in hotel, in molti hanno deciso di non far rientro all’interno delle proprie abitazioni. La vera domanda è: si ha paura del terremoto o di quanto, le abitazioni, possano resistere a questo? “Chi vive sotto le pendici del Vesuvio o nell’area della caldera dei campi flegrei dovrebbe prendere coscienza di essere sottoposto a continuo rischio. Purtroppo la cultura nostra tende un po a dimenticare queste questioni”. Così, il Presidente della sezione Campania-Molise della Società italiana di geologia ambientale, Gaetano Sammartino. Il geologo non ha dubbi: la popolazione dell’area flegrea dimentica il rischio in cui, quotidianamente si imbatte. La zona campana torna a tremare ed, in questa emergenza, torna alla ribalta una grande piaga del nostro territorio: l’abusivismo. Spesso, trovandoci in auto intenti a raggiungere i paesi vesuviani e le città dell’area flegrea, notiamo come, molte abitazioni sono collocate poco distanti dal cratere del Vesuvio. Chiunque vivi in queste godrà sicuramente di un fantastico panorama ma, in quanti possono considerarsi al sicuro all’interno di quelle mura? Circa 12 sono le caldere che, al mondo, possono essere definite dei supervulcani ed, una di queste, si trova esattamente sotto i piedi di migliaia di cittadini campani. “La prevenzione significa che bisogna intervenire prima che accadano le cose. Come sui fabbricato che ora sono lavorazione. Si sta facendo con ritardo. Bisognava già saperlo prima se il proprio fabbricato era soggetto a questo tipo di vulnerabilità”, continua Sammartino. Un pericolo da non sottovalutare o meglio, che viene sottovalutato fino a che, il nostro suolo ed il nostro nemico-amico vulcano non decide di risvegliarsi proprio come quanto accaduto negli ultimi mesi. Continue scosse caratterizzano quotidianamente la vita della popolazione flegrea. Ben 56 registrate nell’ultima settimana. E’ proprio in questo momento che, alcuni proprietari di abitazioni o edifici, iniziano a preoccuparsi della resistenza dei fabbricati.
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