Bomba carta esplosa davanti allo studio tecnico del presidente del consiglio comunale di Pompei Giuseppe La Marca, l’episodio al centro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi ieri mattina. Alla riunione, presieduta dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, hanno preso parte l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli, il Questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il rappresentante del Comando provinciale della Guardia di Finanza e i comandanti della Polizia Metropolitana e della Polizia locale. «Il Prefetto di Napoli che aveva disposto, nell’immediatezza, l’intensificazione dei servizi di controllo sul territorio, ha sottolineato che le forze dell’ordine stanno attuando la massima vigilanza e riservano particolare attenzione alle indagini volte all’individuazione dei responsabili. Il comitato, dopo una attenta disamina, ha assicurato al Presidente del Consiglio comunale di Pompei la misura ritenuta adeguata», si legge in una nota della Prefettura. Intanto proseguono le indagini sulla vicenda e il caso arriva anche all’attenzione del Governo nazionale. Il deputato del Partito democratico, Marco Sarracino, responsabile Sud della segreteria nazionale dem, ha annunciato di essere pronto a depositare «nelle prossime ore una interrogazione parlamentare al Governo», alla luce «di quanto accaduto questa notte a Pompei, dove un grosso petardo è esploso all’esterno dello studio del presidente del consiglio comunale». La deflagrazione è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì e ha danneggiato la saracinesca e il portone di ingresso dello studio del geometra Giuseppe La Marca, che presiede l’assise comunale di Pompei. A condurre le indagini sono i Carabinieri della Stazione di Pompei, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Anche la Dda sarebbe stata informata in merito all’accaduto. Dalle prime ricostruzioni con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza di attività private, sarebbero state notate due persone probabilmente intente alla fuga. Gli accertamenti sono in corso per individuare e identificare i responsabili dell’esplosione e per comprendere il movente dell’esplosione del grosso petardo davanti allo studio del geometra La Marca. «Fortunatamente non vi sono stati danni a persone, ma l’atto è profondamente inquietante, e non è un evento che si verifica per la prima volta nel circondario. – sostiene ancora il parlamentare Sarracino – Occorre assicurare il massimo controllo del territorio, della trasparenza e della legalità anche in relazione all’attività amministrativa, visto l’importante numero di risorse e di progetti Pnrr di cui è beneficiaria la città di Pompei. Su questi temi come sempre offriamo la massima collaborazione, ma chiediamo anche uno sforzo e un impegno del Governo in tempi rapidissimi». Sull’episodio si è espresso anche Orfeo Mazzella, senatore del Movimento 5 stelle, che espresso «vicinanza alla comunità pompeiana per l’esplosione che ha interessato lo studio di Giuseppe La Marca, geometra e presidente del consiglio comunale di Pompei. Quell’ordigno rudimentale poteva rappresentare un serio pericolo per chiunque, giovani e meno giovani che potevano finire accidentalmente colpiti anche solo per errore». Secondo il senatore Mazzella, «a mente fredda, bisogna capire le dinamiche che hanno provocato questo gesto, affinché nessuno rimanga ostaggio di certe dinamiche potenzialmente criminose che vanno attenzionate». Il senatore grillino ricorda poi di aver depositato un’interrogazione parlamentare nel dicembre scorso «in cui si citava anche il nome del presidente La Marca» e infine auspica «nell’interesse della popolazione di Pompei» che «si faccia quanto prima chiarezza», confidando «pienamente nell’operato della magistratura, delle forze dell’ordine e di tutti gli organi competenti affinché si risalga quanto prima alle cause che hanno armato la mano criminosa».
CRONACA
7 giugno 2024
Pompei, bomba in via Lepanto: comitato in Prefettura