E’ stato un grande difensore negli anni d’oro del calcio italiano. Quello degli anni ottanta-novanta dove la serie A era il campionato più bello del mondo con i fuoriclasse dell’epoca. Su tutti Maradona, Zico, Dirceu, Platini e Rumenigge. Roberto Amodio ha giocato con Napoli, Avellino, Lecce, Messina, Taranto e con Juve Stabia e Turris. Oggi è responsabile del settore giovanile della Juve Stabia. Roberto Amodio inizia analizzando la gara dell’Italia contro la Croazia che ha permesso alla Nazionale di qualificarsi agli ottavi. “Devo dire che fino a oggi non sono molto entusiasmato da questi Europei – dice Amodio alla trasmissione Sogno Europeo sui canali social di Metropolis – L’Italia ha sofferto nelle prime due partite ma con la Croazia ha giocato bene con una prova di carattere trovando il pareggio con un bellissimo gol di Zaccagni. Sono fiducioso per il proseguo e se si acquista un po’ di fiducia e condizione si può fare bene”. Da ex difensore, poi, Amodio commenta l’Europeo fin qui disputato da Calafiori. “Io lo vedrei più come un quarto di difesa, un terzino sinistro. Oggi parliamo sempre di difensori dai piedi buoni come impone il gioco di oggi. E’ stato sfortunato nell’occasione dell’autorete con la Spagna ma poi si è rifatto subito. Mancherà con la Svizzera ma essendo un mancino, così come Bastoni, forse Spalletti opterà per un destro magari Mancini perchè Darmian l’ho visto in difficoltà sulla sinistra. Sono rimasto deluso da Di Lorenzo più nella parte difensiva evidentemente non sta attraversando un buon momento con queste voci di mercato. Queste voci non lo aiutano”. Su Di Lorenzo, poi, Roberto Amodio svela anche di averlo consigliato al presidente della Juve Stabia, Franco Manniello. “Di Lorenzo stava in villeggiatura dove c’era mia figlia ed ero amico del fidanziato di mia figlia. Lo ricordavo alla Reggina e si era trovato libero col fallimento della Reggina. Siccome cercava squadra io chiamai il presidente Manniello. Lui, però, nè parlò col direttore sportivo che disse che era un braccetto di destra e noi avevamo già Romeo. E così lo lasciammo perdere e Di Lorenzo andò a Matera e poi riuscì a venderlo per un milione all’Empoli. Manniello qualche volta mi ha ascoltato, così quando la Juve Stabia ha preso Strefezza e D’Ambrosio”. A proposito di D’Ambrosio, Amodio ricorda la trattativa per il riscatto alle buste con il Torino. “Manniello fu bravo quando prese a titolo definitivo D’Ambrosio alle buste con la Fiorentina. Nella trattativa con Cairo, noi non avevamo nessuno che ci aiutava. Petrachi e Cairo, quando videro che Manniello rilanciò rimasero spiazzati. Alla fine D’Ambrosio fu ceduto al Torino per 800mila euro”. Nei giorni scorsi è stato presentato Antonio Conte, nuovo allenatore del Napoli. Amodio ha giocato insieme a Conte a Lecce, nel 1991-1992. “All’epoca era giovane e noi eravamo in B – ricorda Amodio – Arrivò questa richiesta della Juve ma l’allenatore Bigon non lo voleva far cedere. Allora noi, quelli veterani, spingemmo per convincerlo ad andare alla Juventus di Trapattoni e poi ha fatto la carriera che tutti abbiamo visto”.
SPORT
28 giugno 2024
Amodio: «A Lecce spinsi Conte ad accettare la Juve»