Il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia risulta “ai primi posti per disagi e inefficienze”. A sostenerlo è Nursing Up che inserisce la struttura campana tra le più critiche del Paese, insieme ai pronto soccorso di Rossano, in provincia di Cosenza, e del policlinico di Messina. Il sindacato nazionale infermieri parla di “condizione già critica prima del Covid, a causa della chiusura di pronti soccorsi limitrofi mai riaperti, quali Scafati, Boscotrecase e Torre Annunziata” e descrive così la situazione del pronto soccorso del soccorso del San Lenardo: “è pari a quella di una bomba a orologeria, con un bacino di utenza che, da quello della popolazione dell’area costiera, si è allargato da alcuni anni anche al territorio vesuviano e alla confinante provincia di Salerno”.
Un pronto soccorso, quello del San Leonardo, “in perenne sofferenza, con un numero di pazienti abnorme, ma dove, la maggior parte dei casi, non gravi, sarebbero tranquillamente gestibili al di fuori dell’ospedale, se non fosse per una sanità di prossimità sostanzialmente assente”, rileva Nursing Up.
La denuncia prosegue: “Organici ridotti ai minimi termini, con al primo posto una voragine di infermieri che in estate si acuisce a dismisura. L’assenza degli Oss, poi, diventa un ulteriore macigno sulle spalle dei professionisti dell’assistenza. I nostri referenti ci raccontano di un personale demotivato e stanco”. E poi ci sono le aggressioni: “Quelle che non mancano mai, in particolare negli orari notturni, con gli infermieri che non andrebbero certo lasciati soli e che invece finiscono troppo spesso alla mercé di soggetti poco raccomandabili, con cui basta una scintilla per accendere la miccia della rabbia e della violenza. Nonostante questa situazione, il lavoro dei professionisti dell’assistenza, in condizioni davvero difficili, è ancor di più encomiabile”.
La presenza di un presidio fisso di pubblica sicurezza? “Ci raccontano incredibilmente che c’è, esiste, ma – denuncia il sindacato – è pericolosamente vuoto, con un solo agente che si alterna con i colleghi solo per qualche ora al giorno, dal lunedì al venerdì e nelle ore diurne, perché il personale di polizia, ci dicono, è chiamato, suo malgrado, a dover coprire anche altre esigenze del territorio”. A Nursing Up è stato anche segnalato che “ci sarebbero 35 infermieri adibiti da tempo a competenze amministrative, che secondo i nostri referenti e le richieste espresse più volte alla direzione sanitaria, almeno in estate potrebbero e dovrebbero rientrare negli organici per supportare le assenze dei colleghi in ferie. Tutto questo puntualmente viene disatteso”.