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Pompei punta in alto: il Comune si candida a Capitale della Cultura
CRONACA
12 luglio 2024
Pompei punta in alto: il Comune si candida a Capitale della Cultura
Mauro de Riso

Un approccio culturale interdisciplinare che unisce fede, arte, storia e innovazione. E che da Pompei si apre anche a tutte le realtà costiere e vesuviane, inquadrate come un’unica destinazione. Si chiama “Pompei Continuum” il progetto con cui la Città di Pompei si candida a Capitale Italiana della Cultura 2027, con l’obiettivo di realizzare un nuovo modello economico e sociale, nel segno di una continuità storica tra il glorioso passato e un futuro ambizioso e di una continuità geografica, ampliando i confini di Pompei ad un’ampia area territoriale circostante. «Come Bartolo Longo rianimò lo spirito di Pompei nell’Ottocento, attorno ai valori cristiani e al Santuario della Madonna di Pompei, oggi il risveglio del potenziale artistico e culturale della Città viaggia attraverso un partenariato pubblico-privato per realizzare quello un nuovo “rinascimento pompeiano”: il sito archeologico, le piazze e le vie della città saranno un unico luogo di ispirazione culturale ed artistica, inclusiva e solidale, incoraggiando la partecipazione attiva e promuovendo una visione condivisa di eredità culturale e sostenibilità ambientale», fanno sapere in una nota congiunta il sindaco Carmine Lo Sapio e Leonardo Valle, presidente di Cethegus s.c.p.a., che ha curato la candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027.

La candidatura

Nel progetto sono coinvolti privati, accademici, artisti, associazioni culturali, e istituzioni pubbliche promuovendo la collaborazione e la condivisione di conoscenze. «Ma le porte dell’amministrazione comunale sono aperte ai contributi che verranno dalla comunità locale e lo saranno per tutta la durata di questa meravigliosa candidatura. Il futuro di Pompei sarà un ambiente accogliente ed inclusivo, con una nuova opportunità economica e commerciale per la comunità locale che valorizzi la diversità culturale e stimoli la creatività e l’imprenditorialità, coinvolgendo strategicamente le nuove generazioni», sottolineano Carmine Lo Sapio e Leonardo Valle. Ieri la presentazione dei progetti associati alla candidatura di Pompei a Capitale Italiana della Cultura 2027, con il primo cittadino Lo Sapio, il vicesindaco Andreina Esposito, Leonardo Valle e il giornalista Marco Frittella in veste di moderatore. Tra le iniziative spiccano Pompei Emissioni Zero, Luce e Santità, la Biennale d’Arte nel nuovo Museo Civico, una Scuola di Alta Formazione Internazionale, Pompei Lumina con i nuovi suggestivi percorsi notturni nel Parco archeologico di Pompei, ed un piano di rigenerazione urbana di oltre 40 milioni di euro, che puntano a trasformare la città in una nuova Capitale Europea dello sviluppo sostenibile. «Ogni progetto avrà ricadute permanenti sul territorio», assicura Leonardo Valle. «Grazie ad una governance forte e trasparente, la casa di vetro, ad una volontà unanime di tutta l’amministrazione comunale, ad un partenariato pubblico privato di alto livello con Cethegus, e con un dossier di candidatura che ospita progetti dell’Unesco, della Comunità Europea, della Santa Sede e la Curia Vescovile, del Ministero della Cultura e del Parco Archeologico, Pompei si posiziona già da subito come un polo artistico e culturale di rilevanza internazionale», sottolineano ancora Lo Sapio e Valle assicurando poi il coinvolgimento «di tutti i comuni costieri e vesuviani e di Marina di Stabia-Porto di Pompei» con l’obiettivo di «trasformare questa meravigliosa Città e tutta la costiera sorrentina ed amalfitana in un’unica destinazione turistica di rilevanza mondiale».

Pompei senza confini

«La partecipazione alla candidatura come Capitale della Cultura 2027 non è solo una sfida, ma una promessa: una promessa unanime di apertura ed inclusione che si estende verso una larga comunità, l’entroterra del Vesuvio e il mare della costiera sorrentina ed amalfitana. – sottolinea il sindaco Lo Sapio – Affermiamo la nostra presenza con la ferma convinzione che Pompei possa non solo competere, ma trionfare, affermandosi come luogo di incontro, di scoperta e di innovazione culturale. I nostri sogni, le nostre aspirazioni si mescolano alle pietre millenarie di questa città, creando un legame indissolubile tra passato e futuro, tra tradizione e modernità. È un omaggio alla nostra eredità e un impegno verso le generazioni future, affinché possano guardare a Pompei come a un faro di eccellenza artistica e culturale». Il sindaco ribadisce poi il suo intento di «togliere i confini» attraverso progetti che «hanno elevato il livello culturale» e «hanno ridato a Pompei la sua internazionalità». E mette in luce «l’intesa senza precedenti tra il Comune, il Parco archeologico e il Santuario, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti». Il vicesindaco Andreina Esposito evidenzia la volontà di realizzare «accanto alla città antica, una città moderna, accogliente, inclusiva e sostenibile, in grado di trattenere qui le sue giovani leve e di creare opportunità di lavoro», mentre Leonardo Valle evidenzia l’importanza della candidatura per «cambiare l’assetto socio-economico di Pompei e di tutto l’hinterland».

I progetti

“Pompei Emissioni Zero” guarda verso un futuro sostenibile, mentre progetti artistici di rilevanza mondiale come “Luce e Santità” accendono la fiamma dell’ispirazione e della riflessione. La Biennale d’Arte “Pompeii Ars Biennalis” nel nuovo Museo Civico di Pompei si erge come faro di creatività e innovazione. Questa collaborazione si innesta in un piano ambizioso di rigenerazione urbana, un investimento di oltre 40 milioni di euro, che mira a trasformare Pompei in un modello di sviluppo sostenibile. C’è poi il progetto per la “Formazione Internazionale per la Conservazione del Patrimonio Archeologico Città di Pompei”, dedicata soprattutto ai giovani di tutto il mondo: l’obiettivo consiste nel coinvolgere nel progetto anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. «Attraverso questo piano, – sottolinea il sindaco – la città diventerà un esempio di armonia tra passato e futuro, dove le pietre antiche dialogano con le tecnologie moderne, e dove l’eredità storica si fonde con la visione di una comunità e di un ambiente più prosperi e sani».

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